Gli esperti hanno lanciato il monito contro il fai-da-te nell’uso degli antibiotici
Sarebbe auspicabile un uso più oculato e responsabile degli antibiotici. Il monito arriva dalla Società Italiana di Scienze Oftalmologiche che proprio in vista della Giornata Europea degli Antibiotici che si celebrerà il 18 novembre, ha evidenziato come anche gli occhi stanno subendo un attacco preoccupante da parte dei cosiddetti superbatteri, cioè i batteri resistenti ai farmaci in nove casi su dieci.
I dati che preoccupano gli esperti
Ogni anno, secondo quanto ha comunicato la stessa società italiana di scienze oftalmologiche, in Italia vengono consumati 11 milioni di dosi di antibiotici di cui oltre sei milioni associati anche a terapie steroidee. Troppo spesso si fa ricorso all’uso di colliri antibiotici anche per curare patologie che non hanno origine batterica o delle semplici congiuntiviti. Ecco perché stiamo assistendo sempre più frequentemente al fallimento delle terapie a causa dell’auto-prescrizione, cioè la prescrizione impropria degli antibiotici da parte di farmacisti e medici di base. Una piaga che sta complicando il percorso verso un uso più responsabile degli antibiotici.
L’uso responsabile degli antibiotici
Scipione Rossi, il direttore del UOC oftalmologia ospedale San Carlo di Nancy di Roma, ha spiegato come l’uso fai da te degli antibiotici rappresenti un errore molto grave soprattutto perché la maggior parte delle congiuntiviti ha un’origine virale non batterica. Troppe prescrizioni di antibiotici aumenta anche l’antibiotico resistenza causando quindi il fallimento delle terapie. La terapia antibiotica, come ha spiegato lo stesso dottor Rossi, dovrebbe essere prescritta solo per combattere patologie microbiche e deve essere somministrata solo dal medico curante evitando il pericoloso fai da te. CONTINUA A LEGGERE…
I superbatteri più insidiosi
I batteri più resistenti al momento sono lo stafilococco, lo streptococco e lo pseudomonas aerouginosa. Gli gli stafilococchi sono responsabili della maggior parte delle infezioni corneali e sono ormai diventati resistenti alle principali classi antibiotici comunemente utilizzati in oftalmologia. Secondo gli esperti, l’aumento delle infezioni corneali sarebbe da attribuire anche ai cambiamenti climatici per l’eccessiva esposizione alla radiazioni ultraviolette. Anche l’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei fattori non trascurabili per l’aumento delle infezioni agli occhi. Ad esempio il biossido di zolfo contenuto nelle polveri sottili, contribuisce a rendere più acido il film lacrimale rendendo la cornea più suscettibile alle infiammazioni batteriche.
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