
Influenza aviaria, focolaio del virus H5N9 altamente patogeno scoperto in un allevamento di anatre in California
Secondo l’agenzia di stampa internazionale, AFP, gli scienziati avrebbero sequenziato un nuovo ceppo di influenza aviaria che sarebbe stato rilevato in un allevamento di anatre. Secondo quanto si apprende da un rapporto dell’Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH) “l’influenza aviaria altamente patogena (HPAI) H5N9” avrebbe contagiato un allevamento commerciale di anatre nella contea di Merced, in California.
Si tratta del primo caso in assoluto
La WOAH, che è un istituto con sede a Parigi che monitora le malattie che colpiscono gli animali, ha dichiarato che si tratterebbe del primo caso confermato di HPAI H5N9 nel pollame negli Stati Uniti. Il rilevamento del nuovo ceppo è avvenuto il 13 gennaio e tutti i 119.000 polli nell’allevamento in questione sono stati abbattuti. Oltre a questo nuovo ceppo, nello stesso allevamento sarebbe stata diagnosticata, in alcuni animali, anche la presenza del ceppo H5N1 dell’influenza aviaria.
I rischi di una nuova pandemia
La nuova scoperta ha alzato la soglia d’allarme da parte della comunità scientifica verso il rischio che possa verificarsi a breve una nuova pandemia. Lo spillover in atto del virus dell’influenza aviaria sarebbe stato confermato da alcuni casi di persone che sono risultate contagiate da questo virus. Per questa ragione gli scienziati stanno sollecitando ormai da diversi mesi le autorità sanitarie statunitensi ad aumentare la sorveglianza e a condividere maggiori informazioni sull’epidemia di influenza aviaria.
Le statistiche sui contagi
Secondo una recente statistica diffusa dai Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Usa, nel paese a stelle e strisce sarebbero state 67 le persone che avrebbero contratto l’influenza aviaria, una delle quali è morta all’inizio di gennaio. Al momento non è stato segnalato alcun caso di trasmissione del virus da uomo a uomo, mentre tutti gli altri casi diagnosticati sarebbero frutto dell’esposizione diretta a un animale malato. Il timore manifestato dagli scienziati è che, se un soggetto dovesse essere contemporaneamente infettato sia dall’influenza aviaria che dall’influenza stagionale, il virus dell’influenza aviaria potrebbe mutare in un ceppo contagioso tra gli esseri umani creando terreno fertile per lo sviluppo di una nuova pandemia.
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