Gli scienziati spiegano come funzionano i cicli del sonno e quando si può dire che abbiamo dormito bene
I cicli del sonno si dividono sostanzialmente in cinque fasi: ecco quali sono e come funzionano
Guarda la versione integrale sul sito >
Il sonno di qualità spesso prescinde dalla quantità di ore in cui abbiamo dormito: ecco come funzionano i cicli del sonno
Il tema del cosiddetto “sonno” ideale, è da sempre molto dibattuto in seno alla comunità scientifica. Non sempre il sonno migliore è quello di coloro che quando poggiano la testa sul cuscino si addormentano immediatamente. In realtà ormai sembra acclarato dal punto di vista scientifico che il sonno sano è ciclico durante la notte, mentre si entra e si esce dalle diverse fasi del sonno, spesso svegliandosi più volte. Alcune persone ricordano uno o più di questi risvegli, altre no.
Come funzionano i cicli del sonno
Da adulti, il nostro sonno attraversa diversi cicli e brevi risvegli durante la notte. I cicli del sonno durano circa 90 minuti ciascuno. Di solito iniziamo la notte con un sonno più leggero, prima di passare a fasi di sonno più profondo e risalire nella fase REM (rapid eye movement), la fase del sonno spesso associata a sogni vividi. Se dormiamo bene, la maggior parte del sonno profondo si verifica nella prima metà della notte, mentre la fase REM è più comune nella seconda metà della notte. Gli adulti di solito attraversano cinque o sei cicli di sonno a notte ed è del tutto normale svegliarsi brevemente alla fine di ognuno di essi. Ciò significa che potremmo svegliarci anche cinque volte durante la notte. Con l'avanzare dell'età questi cicli sono sempre più frequenti ma questo non vuol dire che si soffra di qualche disturbo. In genere i risvegli brevi sono quelli che non riusciamo a ricordare.
Le errate convinzioni
In genere si è portati a pensare che il buon sonno debba durare sette-otto ore, ma in realtà non è il numero di ore che fa la qualità del sonno. Per la maggior parte delle persone, dormire bene significa riuscire ad addormentarsi subito dopo essere andati a letto (entro circa 30 minuti), dormire senza svegliarsi per lunghi periodi e svegliarsi riposati e pronti per la giornata. Spesso anche chi pensa di dormire bene durante la notte, poi si accorge di essere fisicamente stanco durante il giorno. In questi casi varrebbe sempre la pena contattare il proprio medico. Una di queste ragioni potrebbe essere l'apnea notturna, in cui il respiro può interrompersi parzialmente o completamente più volte durante la notte. Esistono trattamenti efficaci anche a livello farmacologico, ecco perchè è importante chiedere aiuto ad un esperto. Oltre ai disturbi del sonno, il nostro sonno può anche essere interrotto da condizioni di salute croniche, come il dolore, e da alcuni farmaci. Molte persone vengono svegliate da bambini, animali domestici o dal rumore del traffico durante la notte.
Guarda la versione integrale sul sito >
I rimedi
Questi risvegli forzati rendono meno qualitativo il sonno e giustificano la stanchezza (o la sonnolenza) che accusiamo durante la giornata. Se le difficoltà ad alzarsi dal letto al mattino aumentano progressivamente, questo è il segnale spia di qualcosa che non funziona. In questi casi servirebbe sempre rivolgersi ad uno psicologo del sonno. In linea generale la polisonnografia in laboratorio, o PSG, è la migliore misura standard per esaminare le fasi del sonno. Un PSG esamina la respirazione, la saturazione dell'ossigeno, le onde cerebrali e la frequenza cardiaca durante il sonno, fornendo un quadro chiaro sulla qualità del sonno e sulle cause dei risvegli.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.