Coronavirus, continua la discussione sul Green Pass nei luoghi di lavoro
Si continua a discutere sull’utilizzo del Green Pass. La certificazione verde è obbligatoria, in Italia, dal 6 agosto per l’accesso a determinati luoghi ed eventi; l’uso sarà esteso a settembre, ma potrebbe essere ulteriormente modificato. Nelle ultime settimane il dibattito si è concentrato in particolare sui luoghi di lavoro, con i sindacati che si sono detti contrari all’obbligo a meno che non lo stabilisca una legge. Leggi anche Coronavirus, il Cts propone l’obbligo vaccinale in autunno: ecco perché
Il presidente dell’Inps favorevole all’obbligo
C’è, invece, chi si dice favorevole al Green Pass nei luoghi di lavoro: è Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, che ha rilasciato un’intervista a Repubblica. “Sì al Green Pass nei luoghi di lavoro, senza dubbio. È una mia personalissima opinione, ma come professore universitario mi farebbe piacere che il mio rettore mi dicesse: ‘Senza il Green Pass non puoi entrare in aula perché rischi di contagiare gli studenti'”. Leggi anche Si chiama Molnupiravir, ed è il farmaco che potrebbe mutare l’Rna del Coronavirus
Tridico: “Boom di nuovi rapporti di lavoro”
Pasquale Tridico, nel corso dell’intervista, si è concentrato anche sulla situazione occupazionale: “C’è un boom di nuovi rapporti di lavoro rispetto all’anno scorso, il livello più basso di ricorso alla cassa integrazione da quando è scoppiata la pandemia e non ci sono i temuti e terribili licenziamenti di massa. I nostri sono dati amministrativi reali e ci dicono che i flussi contributivi, cioè i contributi che imprese e lavoratori versano all’Istituto, sono aumentati dell’8% nel semestre tra gennaio e giugno 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020”. Leggi anche Coronavirus, scoppia focolaio in ospedale: pazienti contagiati da infermiera non vaccinata
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Tridico: “Entro fine anno ritorneremo ai livelli pre Covid”
Dati che fanno ben sperare, quelli forniti da Tridico: “È un trend che ci permette di dire che a fine anno le entrare contributive, al netto di nuove chiusure che ovviamente nessuno si auspica, ritorneranno ai livelli pre Covid. In termini di nuovi rapporti di lavoro parliamo di oltre 400mila nuovi occupati nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020”.
Non c’è stata la corsa ai licenziamenti
La scadenza del blocco dei licenziamenti era molto temuta, “ma non c’è stata assolutamente alcuna corsa a licenziare. C’è, piuttosto, un rimbalzo di nuovi rapporti di lavoro con una forte accelerazione. Stiamo assistendo a un veloce assorbimento della cassa integrazione. A luglio si è registrato il livello più basso di ore di cassa integrazione autorizzate”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.