Posticipare la sveglia più volte al mattino può causare serie conseguenze al nostro cervello e alla qualità del sonno: ecco lo studio che lo dimostra
La funzione Snooze della sveglia è una delle preferite da parte dei dormiglioni che cercano ancora di rubacchiare qualche minuto prima di alzarsi. Il vizio di posticipare la sveglia del mattino è un po’ diffuso e praticato da milioni di italiani, ma non sempre si rivela essere una mossa furba. Molte persone, proprio per il fatto di posticipare, finiscono per arrivare tardi al lavoro o per perdere la corriera, ma questo in realtà è il male minore. Pochi sanno che la pratica di rimandare la sveglia, fa male alla salute secondo la scienza.
Come è stata condotta la ricerca
Fare un secondo “pisolino” dopo la prima sveglia, non è affatto una pratica salutare per il nostro organismo. A testimoniarlo è stata una ricerca presentata dall’università statunitense di Notre Dame, nell’Indiana, in base alla quale, posticipare la sveglia non facilita il risveglio ma lo rende un vero e proprio trauma. A confermarlo è stato un test condotto su 450 adulti, con un lavoro a tempo pieno. Gli scienziati hanno indagato la qualità del loro sonno e la frequenza cardiaca mediante l’impiego di dispositivi che monitorano le attività svolte durante le 24 ore.
Cosa si è scoperto
La ricerca ha dimostrato che, chi è solito posticipare la sveglia, accusa con maggior frequenza disturbi del sonno rispetto a coloro che invece preferiscono svegliarsi subito e mettersi in piedi per iniziare la giornata. Anche la quantità del sonno delle persone che si svegliano presto finisce per essere decisamente più lunga. Chi evita di ricorrere allo “snooze” finisce anche per evitare quella classica inerzia del sonno, cioè quella sensazione di intontimento che poi ci si trascina per il resto della giornata con minore concentrazione sul lavoro e minore voglia di fare. CONTINUA A LEGGERE…
Cosa accade al cervello quando ci svegliamo?
Un altro studio italiano pubblicato sulla rivista Neuroscience ha spiegato con chiarezza quali sono le aree del cervello che si riattivano dopo il sonno notturno e in che ordine. In particolare nei primi 5 minuti permane una dissociazione tra la percezione di essere svegli con conseguente rallentamento delle capacità sensoriali e di integrazione. Ci vuole del tempo prima che le diverse aree del cervello lavorino in maniera sincronizzata per consentirci di fare le cose con la dovuta concentrazione.
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