Ictus, ecco i sintomi da riconoscere e i gesti da far compiere a chi è colto da un attacco
di Marco Reda
L'ictus (o ischemia) si manifesta con sintomi ben precisi e che bisogna interpretare sul momento: ecco quali sono e cosa fare il prima possibile
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Tutto ciò che c'è da sapere sull'arrivo dell'ictus: i primi sintomi e i gesti da far compiere al paziente
L'ictus è una delle patologie più pericolose che possano colpire l'uomo, potenzialmente in grado di stroncare la vita di una persona o comunque di provocare conseguenze irrimediabili: esso, detto anche ischemia, si verifica quando una delle arterie che portano il sangue al cervello si rompe o viene chiusa da un coagulo di sangue. Questo fenomeno del tutto incontrollabile causa la morte delle cellule della parte di cervello irrorata da quell'arteria, che a seguito dell'ictus non ricevono più sangue e ossigeno necessari. Chi viene colto da ictus accusa dei sintomi ben precisi che devono essere subito intercettati, così come è importante far compiere al diretto interessato dei semplici movimenti per valutare un minimo la situazione. Ecco di cosa si tratta, come riportato da Humanitas.it.
I sintomi
I sintomi improvvisi dell'ictus sono debolezza del braccio (destro o sinistro, a seconda dell'arteria occlusa), bocca storta involontariamente, difficoltà a parlare e difficoltà nella vista. In presenza di una o più di queste problematiche si tratta di ischemia e bisogna recarsi di corsa al Pronto Soccorso per l'assistenza medica; l'ictus tende a colpire gli over 65 e occorre tenere presente che il 30% di coloro che hanno avuto un ictus non sopravvive a distanza di un mese dall’evento (circa il 50% muore dopo un anno). Parte di chi sopravvive, invece, si ritrova a dover fronteggiare disabilità che possono mettere a repentaglio l’autosufficienza ma se ci si sottopone ad intervento chirurgico, in base alla gravità dell'ischemia, si può tornare ad una vita normale.
I gesti da far compiere
Nei momenti cruciali dell'ictus, ovvero quando esso si sta manifestando e in attesa che arrivi l'ambulanza, è possibile avere la certezza che si tratta di tale patologia: in caso di bocca storta si può chiedere alla persona di provare a sorridere, visto che essa sarà asimmetrica e risulterà difficile farlo, o in caso di braccio debole chiedere di alzarle entrambe (una delle due cadrà giù involontariamente).
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Altre azioni di “soccorso"
Se ci sono difficoltà nel parlare o la persona non capisce si può chiedere di ripetere una semplice frase (ad esempio “la mela è sul tavolo“) e si noterà che il diretto interessato farfuglierà senza scandire bene. Infine in caso di problemi alla vista (offuscata) si può verificare se la persona vede annebbiato non vede metà degli oggetti
o vede doppio. Il 118 va chiamato immediatamente dunque, come spiegato nella pagina precedente, e queste azioni andrebbero fatte (se il paziente è in grado) in attesa dei soccorsi.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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