Cos’è un ictus e quali sono le cause?
La parola ictus è un termine latino che vuol dire “colpo”. Con questo termine viene identificata una grave condizione patologica di natura cerebrovascolare, che si verifica a seguito dell’ostruzione di un vaso sanguigno. Ciò comporta l’interruzione o la riduzione di afflusso del sangue al cervello e la successiva morte delle cellule cerebrali. La causa maggiormente ricorrente è un trombo, vale a dire un’alterazione dell’equilibrio alla base della coagulazione del sangue. Il grumo solido, costituito da globuli rossi, bianchi e piastrine, che si forma all’interno del vaso sanguigno va a ostruire la circolazione del sangue. In questo caso, si parla di ictus ischemico. In alternativa, altra causa di un ictus è la rottura di un vaso sanguigno. In questo caso, si parla di ictus emorragico. Da leggere anche Il piano del governo per fronteggiare la quarta ondata dei contagi
Ictus: alcune statistiche
Con il passare degli anni, aumentano seriamente i rischi di andare incontro a un ictus. Occorre tenere presente che il 30% di coloro che hanno avuto un ictus, non sopravvive a distanza di un mese dall’evento. Circa il 50% muore dopo un anno. Parte di chi sopravvive, si ritrova a dover fronteggiare disabilità che possono mettere a repentaglio l’autosufficienza. Di conseguenza, si verifica un aumento relativo ai costi del sistema sanitario nazionale. Ragion per cui essere in grado di riconoscere immediatamente i sintomi di un ictus e di prevenirlo, vuol dire limitare i danni.
Il metodo FAST
Se i sintomi di un ictus vengono riconosciuti in tempo, è possibile ridurre i danni cerebrali. A seguito di un intervento chirurgico, svolto tempestivamente, il diretto interessato può ritornare in tempi più brevi a una vita normale. Per riconoscere i segnali della suddetta patologia, alcuni medici statunitensi hanno ideato un metodo, denominato FAST, acronimo di Face (faccia), Arms (braccia), Speech (linguaggio) e infine Time (tempo). A fronte di eventuali sospetti di ictus è possibile far effettuare al paziente tutta una serie di controlli, volti ad accertarne i rischi. Chiedere all’interessato di sorridere, in modo da controllare se la bocca sembra storta (face); chiedere al paziente di alzare le braccia e accertarsi se sussistono difficoltà nell’alzarne almeno una (arms); chiedere al soggetto di ripetere una frase e prestare attenzione al fatto che vi siano eventuali difficoltà di espressione (speech). A fronte di uno dei possibili problemi testé citati, è il caso di contattare il pronto soccorso. CONTINUA A LEGGERE..
Conclusioni
Tirando le somme, la prevenzione è di cruciale importanza quando si tratta di ictus. Essere proattivi, senza attendere eventuali miglioramenti, può salvare la vita. Lo stesso dicasi per l’adozione di un corretto stile di vita, per un’alimentazione sana e per una regolare attività fisica.
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