Ictus, ecco l'alimento che se consumato troppo può aumentare il rischio di ischemie
di Marco Reda
La bevanda da evitare per ridurre il rischio di ictus: rischi, quantità massima consigliata e autorevolezza della ricerca
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L’ictus e il consumo eccessivo di un alimento che può aumentarne il rischio: tutto ciò che c'è da sapere
L'ictus è una delle principali cause di decesso al mondo e comporta una drastica riduzione dell’afflusso di sangue al cervello, portando alla morte delle cellule cerebrali. In Italia, l’ictus colpisce annualmente migliaia di persone, anche sotto i 55 anni, con circa 12.000 casi stimati tra i più giovani. Il Ministero della Salute riporta che, nel 2019, l’ictus è stato la seconda causa di morte globale, facendo registrare 6,55 milioni di decessi. Tuttavia, uno studio recente ha evidenziato che un alimento comune, se consumato in eccesso, potrebbe aumentare significativamente il rischio di ictus ischemico.
Il ruolo della caffeina
Secondo uno studio condotto dall’Università di Galway in collaborazione con la McMaster University in Canada, la caffeina risulta essere la sostanza incriminata che può incrementare il rischio di ictus ischemico. Questa ricerca scientifica suggerisce che un’assunzione elevata di caffeina può influire negativamente sulla perfusione sanguigna nel cervello, un aspetto fondamentale nella prevenzione dell’ictus. L’eccesso di caffeina può infatti ostacolare il normale afflusso sanguigno, aumentando la probabilità di occlusioni e danni ai vasi cerebrali, elementi critici che favoriscono l’insorgenza di episodi ischemici.
La quantità giornaliera di caffeina consigliata
Per limitare il rischio associato, gli esperti raccomandano di non superare i 400 mg di caffeina al giorno, una quantità che equivale a circa quattro tazze di caffè. Superare questa dose può esporre a rischi significativi per la salute del cuore e del cervello. Lo studio dell’Università di Galway e della McMaster University Canada ha messo in evidenza come il consumo eccessivo di caffeina possa diventare un fattore scatenante per episodi ischemici, dati che confermano la necessità di limitare questa sostanza per una prevenzione efficace.
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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