
Ictus, 200 mila nuovi casi ogni anno
Ogni anno si registrano circa 200 mila casi di ictus in Italia – 80% per nuove manifestazioni e 20% per quanto riguarda le ricadute – e la metà interessano le donne in età avanzata. Secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, a rendere il quadro ancor più preoccupante sono le implicazioni ed il rischio di disabilità che l’ictus comporta.
Ictus, può essere determinato da più fattori
Stando a quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, il Dottor Marco Stramba-Badiale, direttore del Dipartimento Geriatrico-Cardiovascolare dell’Auxologico di Milano, ha evidenziato come l’ictus possa essere determinato da più fattori. Tra questi vi sono un’emorragia, un episodio ischemico dovuto ad un embolo che si stacca da una placca aterosclerotica dei vasi del collo, dal cuore a causa di un’aritmia cardiaca o da una malattia relativa ai piccoli vasi intracranici. Nel momento in cui un’arteria nel cervello scoppia o si ostruisce, questo comporta che i neuroni siano privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari anche solo per alcuni minuti e tutto ciò ha una conseguenza molto grave: vale a dire che gli stessi neuroni iniziano a morire, provocando un’evoluzione negativa della malattia. Per questo motivo, dunque, risulta essere particolarmente importante riconoscere immediatamente i sintomi della malattia, in modo da intervenire il più velocemente possibile.
Ictus, quali sono i principali sintomi
Stando a quanto spiegato dal Dottor Marco Stramba-Badiale, sono cinque i campanelli d’allarme dell’ictus cerebrale ai quali occorre prestare particolare attenzione. Eccoli nel dettaglio:
- Debolezza o insensibilità di una metà del volto, di uno degli arti (braccia o gambe) della metà del corpo, che può essere accompagnata da formicolio.
- Incapacità di esprimersi o di comprendere ciò che gli altri stanno provando a comunicarci
- Oscuramento o perdita completa di visione da un occhio
- Sensazione apparentemente inspiegabile di vertigine, di sbandamento o cadute
- Forte mal di testa
Ictus, quali sono i fattori di rischio
Esistono alcune condizioni cliniche – soprattutto se croniche – che possono rendere i soggetti che ne soffrono maggiormente predisposti ad essere colpiti da ictus. Secondo quanto spiegato dal Dottor Marco Stramba-Badiale e riportato da “Fondazioneveronesi.it”, tra queste condizioni cliniche vi sono certamente le malattie cardiovascolari, le alterazioni della pressione ed il diabete mellito. Inoltre, possono contribuire all’insorgenza di un ictus anche la presenza di placche aterosclerotiche sui vasi che si occupano di trasportare il sangue al cervello o un attacco ischemico transitorio che a volte può anticipare un ictus.
Ictus, come prevenirlo?
Per provare a ridurre i rischi di essere colpiti da ictus, secondo quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, è necessario condurre un corretto stile di vita. In tal senso, occorre partire da una dieta di tipo mediterraneo che preveda il consumo di un’alta quantità di frutta, verdura, legumi, cereale e olio d’oliva, riducendo al massimo l’apporto di grassi animali. In altre parole è consigliabile mangiare poca carne (meglio se bianca) e più pesce. A questo si deve aggiungere l’eliminazione o, almeno, la riduzione dell’alcool, oltre allo svolgimento di un’attività fisica di tipo aerobico, come ad esempio una camminata a passo spedito di 30 minuti. Chiaramente queste regole non assicurano la garanzia che l’ictus si potrà certamente evitare, ma almeno possono contribuire a ridurre i rischi.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.