
Ictus, colpisce oltre 15 milioni di persone ogni anno
L’ictus rappresenta il 12% delle cause di morte nel mondo, provocando 6.7 milioni di decessi all’anno, mentre il numero di persone che colpisce supera i 15 milioni. Secondo quanto riportato da “Corriere.it”, nel 90% dei casi è prevenibile, con le tre ore immediatamente successive ai primissimi sintomi che risultano cruciali. Per questo motivo, dunque, è assolutamente fondamentale riconoscere in anticipo i sintomi e nel corso di questo articolo vi andremo ad elencare quelli che rappresentano dei veri e propri campanelli d’allarme, indicati da Elio Agostoni, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Che cos’è l’Ictus
L’Ictus risulta un danno cerebrale che si verifica nel momento in cui l’afflusso di sangue al cervello si interrompe improvvisamente a causa dell’ostruzione di un’arteria (e si parla di ictus ischemico) o per la sua rottura (e si fa riferimento all’ictus emorragico). Se non si interviene in modo tempestivo, in modo da riportare ossigeno alle zone colpire, i neuroni iniziano a morire e questo può avere delle gravi conseguenze come forme di disabilità o addirittura la morte.
Ictus, come prevenirlo?
Secondo quanto riportato da “Corriere.it”, per prevenire l’ictus è necessario dire addio alle cattive abitudini come ad esempio quella di fumare, la sedentarietà o un’alimentazione scorretta. Se, infatti, si riesce a condurre uno stile di vita sano, si può arrivare a ridurre il rischio di essere colpiti da un ictus dell’80%. Ad affermare tutto ciò sono gli esperti dell’American Heart Association, i quali si sono occupati di stilare una nuova guida da seguire per la prevenzione primaria dell’ictus, pubblicata sulla rivista “Stroke”.
Quali sono i sintomi dell’ictus?
Quando si parla di ictus, secondo quanto si legge su “Corriere.it”, vi sono alcuni sintomi che possono comparire all’improvviso e rappresentano dei campanelli d’allarme che non vanno assolutamente sottovalutati. Tra questi vi è sicuramente un senso di debolezza e intorpidimento di faccia, braccia o gambe, in particolar modo su un determinato lato del corpo. Altri sintomi sono rappresentati da vertigini, perdita di equilibrio e difficoltà nel deambulare, confusione e difficoltà nel comprendere ciò che gli altri ci dicono o nel comunicare a nostra volta. Altri segnali sono costituti da problemi alla vista e da un forte mal di testa che ci colpisce senza che vi sia un’evidente motivazione.
Quali sono i fattori di rischio
Elio Agostoni, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda di Milano – come riportato da “Corriere.it” – ha dichiarato: “Vi sono molti studi che ci dicono che possiamo ridurre il rischio di ictus del 50% praticando regolarmente un’attività fisica di moderata intensità“. Agostoni, inoltre, ha aggiunto che è sufficiente una passeggiata a passo spedito per 30 minuti tutti i giorni. Tutto ciò, infatti, ci consente di controllare i fattori di rischio, vale a dire l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia ed il diabete. Così facendo, inoltre, per quanto riguarda le persone più anziane è possibile anche ridurre i livelli plasmatici di fattori dell’infiammazione che vengono coinvolti nell’ictus. In tal caso si fa riferimento ad esempio alla proteina C reattiva e all’interleuchina 6.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.