Il batterio più grande al mondo è stato scoperto dagli scienziati: è lungo un cm e visibile a occhio nudo

Nuovo studio degli scienziati pubblicato su Nature: scoperto il più grande batterio al mondo. Ecco di cosa si tratta

Il batterio più grande al mondo è stato scoperto dagli scienziati è lungo un cm e visibile a occhio nudo (Foto Pixabay)
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Il batterio più grande al mondo è stato scoperto dagli scienziati

Gli scienziati hanno scoperto il batterio più grande al mondo. Si chiama Thiomargarita magnifica. Il batterio è stato scoperto su foglie di mangrovie in decomposizione in paludi marine tropicali poco profonde. Si presenta sotto forma di filamenti bianchi delle dimensioni di ciglia umane. E' stato trovato  in una palude di Guadalupe. E' visibile ad occhio umano ed è lungo circa 1 cm. E' circa 50 volte più grande di tutti i batteri giganti conosciuti ed è il primo visibile ad occhio nudo. Scoperta effettuata dal professore di biologia marina Olivier Gros, dell’Università delle Antille di Guadalupe.

La scoperta

Questi sottili filamenti bianchi sono stati scoperti nel 2009, sulla superficie delle foglie di mangrovie in decomposizione nelle paludi marine tropicali poco profonde, dal professore di biologia marina Olivier Gros, dell’Università delle Antille di Guadalupe. Secondo i modelli cellulari, i batteri non dovrebbero diventare così grandi, quindi la scoperta è stata una sorpresa. Thiomargarita magnifica contiene tre volte più geni della maggior parte degli altri batteri. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science.

Il contenuto del batterio

I ricercatori che hanno condotto lo studio hanno scoperto che il batterio contiene tre volte più geni della maggior parte dei batteri e centinaia di migliaia di copie del genoma si diffondono in ogni cellula, rendendola molto complessa. Rimane un mistero per ora l'evoluzione così grande di questi batteri, che solitamente non riescono a raggiungere queste dimensioni.

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Le ipotesi degli scienziati

Secondo gli scienziati questi batteri potrebbero essersi adattati per sfuggire alla predazione. “Se diventi centinaia o migliaia di volte più grande del tuo predatore, non puoi essere mangiato dal tuo predatore” ha affermato Jean-Marie Volland, del Lawrence Berkeley National Laboratory, che ha collaborato alle ricerche.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.