Il cibo in aereo perde sapore? Svelato il motivo: gli alimenti consigliati e quelli da evitare

Perché il cibo (ma anche le bevande) in aereo è meno saporito? Gli studi che spiegano i tre fattori "scatenanti"

Cibo in aereo, perché il sapore cambia? - Foto Pixabay
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Il cibo in aereo perde sapore? Svelato il motivo: gli alimenti consigliati e quelli da evitare

Sembra quasi raro, se non impossibile, assaggiare del cibo realmente saporito in aereo: quando voliamo, infatti, tutto ciò che mangiamo e beviamo ha un sapore diverso. Questo, come si legge su Focus.it, è dovuto alla mancanza di umidità in cabina ma anche alla pressione dell’aria inferiore e persino al rumore di fondo.

I fattori che influiscono sulla perdita di sapore

L’umidità atmosferica a 10.000 metri di altezza è inferiore al 12%, un valore che sulla terraferma si raggiunge nei deserti. Il tasso di umidità molto basso unità alla bassa pressione riduce la sensibilità a cibi dolci e salati di circa il 30%: è quanto emerso in uno studio commissionato da Lufthansa e condotto nel 2020 dall’Istituto tedesco Fraunhofer.

Cosa succede al nostro olfatto?

Questo succede perché gli aromi sono percepiti prevalentemente attraverso il naso: quando la pressione diminuisce, cala la concentrazione delle molecole che il muco nasale può catturare e si ha una percezione meno intensa di dolce e salato. È quanto dichiarato da Gianni Galavernia, docente di Chimica degli alimenti all’Università di Parma.


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Importante è anche il rumore di sottofondo

Solo dolce e salato, però: amaro e acido, infatti, restano inalterati. Ad influire, però, è anche il suono: lo svela lo studio pubblicato nel 2016 dalla rivista Food Quality and Preference. Secondo questa indagine le persone che mangiano con un forte rumore di fondo, come può essere quello di un aereo, avvertono meno dolce e salato ma di più la consistenza croccante rispetto a chi mangia in silenzio. Il rumore rende più intenso, invece, il gusto del pomodoro. 

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Champagne da evitare?

Per quanto riguarda i vini, i bianchi con un bouquet fruttati in aereo sanno di poco, mentre resistono meglio quelli rossi, con più corpo. In volo, quindi, meglio rinunciare allo champagne. Queste le considerazioni di Gianni Galavvernia, anche autore di Le molecole del gusto, Monte Università di Parma. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.