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Il coronavirus può restare tra noi per sempre: ecco cosa significa e i possibili scenari futuri

Il coronavirus può diventare una malattia stagionale al pari di influenza, bronchite, polmonite ecc. Ecco perché e gli scenari futuri

Il coronavirus può restare tra noi per sempre: ecco cosa significa e i possibili scenari futuri
Fonte foto: ansa.it

Il coronavirus può restare tra noi per sempre: ecco cosa significa e i possibili scenari futuri

Il coronavirus è chiaramente il “fenomeno” del momento: il COVID-19, nato in Cina, ha messo in ginocchio l’Italia tra sanità, economia e tanti altri aspetti e ora si sta diffondendo anche nel resto del mondo. Con tutti i problemi del caso: aerei cancellati, alberghi chiusi, concerti e spettacoli annullati, ansia e disagi sui mezzi pubblici, tensioni tra gli stati e anche episodi di razzismo e intolleranza nei confronti del popolo cinese. E in questo scenario di difficoltà internazionale prende piede un’ipotesi importante: il coronavirus potrebbe restare per sempre tra noi. Che cosa significa?

Perché il coronavirus può rimanere per sempre tra noi

Facciamo una premessa: il coronavirus non è la peste, non è l’influenza spagnola e non è una malattia pericolosissima, ma è comunque un virus dal contagio facile e ha già ucciso centinaia di persone (anche in Italia) con problemi respiratori. Inoltre, e soprattutto, il coronavirus è mutato nel corso del tempo, ha cambiato “pelle” presentandosi anche in forma asintomatica o lieve, senza dover necessariamente spedire il contagiato in terapia intensiva. Dunque ci sono possibilità che il coronavirus possa entrare a far parte, in forma più lieve, delle classiche patologie già esistenti (influenza, bronchite, varicella, morbillo ecc) e quindi della quotidianità. In ogni caso niente paura, i colossi sanitari sono già al lavoro per il vaccino contro il coronavirus (che è stato isolato dagli scienziati) e il tasso di mortalità è sempre molto basso. Inoltre, nonostante aumenti il numero di contagiati in Italia e nel mondo, sono sempre di più anche i guariti e i dimessi dagli ospedali.

Il vademecum per tenere lontano il coronavirus

L’Istituto Superiore della Sanità Italiana e il Ministero della Salute hanno rilasciato un vademecum di dieci consigli, suggerimenti e indicazioni per evitare il coronavirus e sfatare alcuni tabù. Eccolo:

1 – Lavarsi spesso le mani
2 – Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3 – Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se non sono pulite
4 – Coprire bocca e naso se si starnutisce
5 – Non assumere antibiotici o antivirali se non sono stati prescritti dal medico
6 – Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
7 – Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate
8 – I prodotti Made in China e i pacchi provenienti dalla Cina non sono pericolosi
9 – Contattare il numero verde 1500 se si ha febbre/tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni
10 – Gli animali da compagnia non diffondono il coronavirus

Il comunicato del Ministero della Salute sui tamponi

Ecco il comunicato ufficiale del Ministero della Salute italiano, riportato da SkyTg24, il quale fa chiarezza su chi deve effettuare il test del tampone e a chi, invece, non verrà concesso:

a) una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;  una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
b) una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
c) una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
d) una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
e) un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati (dispositivi di protezione individuale) o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
f) una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave o abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo). Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell’insorgenza della malattia nel caso in esame.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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