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Il Covid può viaggiare attraverso il cibo surgelato? Ecco cosa ne pensa l’Oms

Ecco cosa pensa l'Organizzazione Mondiale della Sanità a proposito del cibo surgelato e della possibilità di trasmissione del Covid

Il Covid può viaggiare attraverso il cibo surgelato? Ecco cosa ne pensa l’Oms
Cibo surgelato e Covid (foto: Pixabay)

Il rapporto tra il cibo congelato e il virus: ecco il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

L‘Organizzazione mondiale della sanità non esclude che il Covid possa viaggiare e quindi, diffondersi attraverso i cibi surgelati. Il coronavirus può resistere a basse temperature? Peter Ben Embarek che era a capo della missione internazionale che si è recata in Cina per fare chiarezza sulle origini del virus sostiene che il rapporto tra il virus ed i cibo surgelato è piuttosto complesso. Nel corso della conferenza stampa che si è svolta a risposta Ginevra circa gli esiti della missione in Cina si è quindi discusso anche del cibo come vettore del virus. Da leggere anche Covid, ecco quali regioni rischiano di chiudere al prossimo monitoraggio. 

I sospetti sul cibo surgelato

Nei mesi scorsi la Cina è stata protagonista di una polemica molto accesa in quanto da sempre sostiene che il virus sia entrato nel Paese attraverso cibi a bassa temperatura e quindi, ha bloccato l’importazione di salmone surgelato ed anche di altri alimenti. La Nuova Zelanda che ne esporta una gran parte ha reso noto attraverso le proprie autorità che ha seri sospetti che il cibo surgelato possa realmente diffondere il coronavirus. La Fda – Food and Drug Administration – che è l’autorità statunitense per la sicurezza alimentare è entrata nel merito della discussione e attraverso un comunicato ufficiale, ha sostenuto la tesi neozelandese.

Le diverse teorie scientifiche

Secondo quanto affermato dagli scienziati della Fda non si esclude che il virus possa diffondersi attraverso il contatto con superfici o oggetti su cui questo è presente, ma l’aerosol è il modo più frequente in cui la malattia si propaga tra la popolazione. L’ipotesi che il cibo congelato possa quindi, essere vettore del coronavirus è piuttosto remota, anche se il dott. Embarek con la sua equipe, sta tuttora analizzando anche questo tipo di alimento che ha transitato per il mercato di Wuhan. Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ccdc) ha più volte affermato di avere le prove che il virus sopravviva anche fino a tre settimane all’interno di alimenti in condizione di congelamento, ma non ha mai pubblicato il materiale scientifico a supporto della propria tesi. CONTINUA A LEGGERE..

I risultati dell’Università di Singapore

Fino allo scorso novembre l’Oms rispondeva a questo dibattito che la teoria cinese fosse alquanto improbabile, ma si consigliava comunque di lavare le mani prima e dopo avere maneggiato tutti i cibi e gli imballaggi. L’Università di Singapore ha preso parte alla discussione scientifica rendendo pubblici i risultati di una ricerca che evidenziano la resistenza del sars-cov-2 a 4 ° C, -20 ° C e -80 ° C per tre settimane. La questione dunque è ancora aperta e potrebbe avere conseguenze sul trasporto e quindi sull’economia di molti Paesi che esportano alimenti.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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