"Il Covid sarebbe stato originato dai cani procioni venduti al mercato di Wuhan": la clamorosa rivelazione degli scienziati
I ricercatori sono riusciti a risalire ai cani procioni tamponando le gabbie metalliche dove gli stessi animali sono stati collocati
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I nuovi dati grezzi in possesso degli scienziati avallerebbero la tesi della provenienza del virus da animali selvatici
Il tema dell'origine del Covid ha suscitato svariate suggestioni nel corso degli ultimi anni dando fiato a teorie di ogni tipo, perfino quella della possibile fuga del virus dal laboratorio di Wuhan. Anche la questione dell'ospite intermedio che avrebbe poi favorito il salto di specie è stata molto dibattuta negli ultimi anni rimanendo però una questione senza risposta. Ma da alcuni dati caricati da esperti cinesi sul database internazionale Gisaid e poi rimossi emergerebbero alcuni indizi che avrebbero identificato nei cani procioni i veri responsabili dello spillover.
I nuovi dati avallano la tesi della provenienza del virus da un animale selvatico
Un team internazionale di esperti, infatti, avrebbero scaricato quelle informazioni prima che venissero rimosse spiegando che i dati genetici relativi a campioni prelevati da un mercato di Huanan riconnetterebbero la diffusione del virus ai cani procione che sono stati venduti proprio in quel mercato, avallando ancora di più la tesi che il virus sia stato orginato da un animale selvatico infetto. Questa clamorosa notizia scaturirebbe dai risultati di tamponi prelevati all'interno e nei dintorni del mercato all'ingrosso di prodotti ittici di Huanan e che erano stati effettuati poco prima che il mercato venisse chiuso a causa della pandemia.
Rilevata la firma genetica dei cani procioni
I ricercatori sono riusciti a risalire ai cani procioni tamponando le gabbie metalliche dove gli stessi animali sono stati collocati rinvenendo tracce di materiale genetico del virus. Insomma è stata rilevata la firma genetica dei cani procione che ne dimostrava chiaramente l'infezione. Questa circostanza suffragherebbe lo scenario che vedrebbe il virus arrivare a diffondersi nell'uomo da un animale selvatico. Ciò che emerge anche con prepotenza è che gli scienziati cinesi non abbiano fornito dati esaurienti su come il virus stava circolando nel mercato di Huanan. CONTINUA A LEGGERE…
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I nuovi dati potrebbero far emergere interessanti novità
Secondo gli studi pubblicati dagli scienziati cinesi i campioni positivi rilevati al mercato di Wuhan provenivano da persone infette che facevano acquisti o lavoravano nel mercato, piuttosto che dagli animali selvatici commerciati all'interno. Il rapido flusso di dati dati grezzi sui dati genetici, fra l'altro molto attesi dagli esperti, prelevati al mercato di Huanan, sono stati notati dalla biologa evoluzionista francese Florence Débarre che successivamente ha provveduto ad allertare altri scienziati, incluso un team che aveva pubblicato una serie di studi lo scorso anno indicando il mercato come origine.
Una autentica miniera di dati grezzi che hanno consentito agli esperti di poter avere a disposizione uno strumento prezioso per risalire alle origini del virus. Il campione che ha attirato l'attenzione degli esperti venne prelevato nel 2020 da un carrello di una specifica bancarella che conteneva cani procioni in una gabbia. Le sequenze di quel prelievo sono scomparse poi da Gisaid per motivi ignoti, ma poi sono stati recuperati. Il ritrovamento di questi dati potrebbe adesso aiutare gli scienziati ad avere strumenti preziosi per risalire alle origini del virus, anche se servirà molto tempo ancora.
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