
Il latte provoca i tumori? Secondo Colin T. Campbell sì
Nella vita di tutti i giorni, anche per più volte, siamo soliti bere il latte. Stando a quanto scritto nel libro “The China study” – pubblicato dal famoso nutrizionista americano Colin T. Campbell – bevendo spesso il latte però, aumentiamo il rischio di contrarre il cancro. Il noto professore, infatti, è convinto che la caseina, presente nel latte, aumenti il rischio dell’insorgenza di diverse tipologie di tumori. In occasione di un incontro tenuto ad Albano Terme, Campbell ha dichiarato: “La caseina è il più potente cancerogeno della storia”.
Le convinzioni del professor Campbell
Nel suo libro Campbell, basandosi sulla considerazione che i cinesi – tra i minori consumatori di latte e proteine animali – hanno una inferiore incidenza di tumori rispetto agli occidentali e su alcuni studi condotti sui topo, si è convinto che il latte aumenti il rischio si contrarre un tumore. Nei suoi esperimenti viene indotto nei topi un tumore attraverso aflatossine e, solo dopo, gli animali vengono divisi in due gruppi. Secondo quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, nel primo i topi vengono alimentati con una dieta ricca di caseina, mentre nell’altro vengono alimentati con proteine del frumento. Il risultato è che i tumori nei topi del primo gruppo crescevano maggiormente e da qui si è dedotto che la caseina stimolasse la moltiplicazione tumorale.
La tesi del prof Campbell è contestata
Secondo quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, l’ipotesi in base alla quale il latte aumenterebbe il rischio di contrarre un tumore è assolutamente priva di alcun fondamento scientifico. L’esperimento condotto da Campbell, infatti, ha un grave errore di fondo: il nostro organismo, infatti, non riesce a sintetizzare tutti gli aminoacidi necessari a formare le proteine. Questi, dunque, devono essere assunti attraverso l’alimentazione e in tal senso le proteine di origine animale – come la caseina – contengono aminoacidi essenziali per l’uomo e sono dette nobili. Nella proteine del frumento, invece, vi è un aminoacido limitante che si chiama lisina. Dunque, nell’esperimento condotto da Campbell sono stati confrontate proteine nobili, con proteine non nobili ed è per questo che le cellule, anche quelle tumorali, rispondevano di più alla caseina.
Non ha senso puntare il dito contro un singolo alimento
Questa vicenda, dunque, serve a capire – come riportato da “Fondazioneveronesi.it” – che non ha senso accusare un singolo alimento di provocare malattie o evidenziare come altri possano rappresentare una cura. La scienza, ad oggi, riconosce che è lo stile di vita nel suo complesso che può aumentare o diminuire il rischio di contrarre una malattia.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.