
Coronavirus, il nuovo report ISS sui contagi Rt è ottimistico: “Nessuna regione a rischio alto” | La situazione in Italia
In riferimento alla settimana dal 18 al 24 gennaio 2021, secondo il report ISS (Istituto Superiore di Sanità) per le zone gialle ed arancioni, si è registrato che l’indice di contagio Rt è in discesa. Questo per via del calo del numero dei pazienti in terapia intensiva, con la sola eccezione dell’Umbria. I dati sono decisamente incoraggianti e ci sono tutti i presupposti affinché diverse regioni cambino colore. Tuttavia è opportuno non prendere la questione sotto gamba, anche perché 10 regioni sono a rischio moderato. A detta degli esperti dell’Iss, se non fossero state applicare rigorose misure, la logica conseguenza sarebbe stata l’immediato incremento dei contagi. QUASI TUTTA ITALIA IN ZONA GIALLA: ECCO DA QUANDO E COSA SI PUÓ FARE
Il report dell’Iss nei dettagli
Aspetto decisamente positivo per ciò che concerne l’indice di contagio è che nel lasso di tempo fra il 6 ed il 19 gennaio, l’Rt medio nazionale si è attestato allo 0,84 (sotto la soglia dell’1). Inoltre, anche le terapie intensive sono in discesa: al 19 gennaio, i ricoverati erano stati 2.487, mentre al 26 gennaio ce ne sono stati 2.372. Segnali che, almeno per il momento, lasciano ben sperare. Le variazioni interregionali sono comunque evidenti e l’imposizione di misure restrittive è oggi più che mai necessaria per contenere al meglio il problema dei contagi da pandemia. ECCO LE REGIONI IN CUI LE SCUOLE RIAPRIRANNO A PARTIRE DAL 1° FEBBRAIO
La situazione generale delle regioni italiane
L’unica regione ad alto rischio è l’Umbria. A rischio moderato, invece sono la Toscana, la Puglia, il Lazio, l’Abruzzo, la Liguria, la Lombardia, le Marche, il Friuli-Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Trento. Per quanto riguarda la Provincia Autonoma di Bolzano si registra invece un rischio moderato con elevate probabilità di progressione. Veneto, Valle D’Aosta, Emilia Romagna, Campagna, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono regioni a rischio basso. Infine, per il Molise, il rischio è basso ma ad alta probabilità di progressione. Allo stato attuale delle cose, vista la situazione epidemiologica, è necessario ridurre al minimo le interazioni fisiche fra le persone. Si sconsiglia fortemente di lasciare il proprio nucleo abitativo, se non per quelle attività strettamente necessarie. L’APPELLO DELL’EPIDEMIOLOGO FORASTIERE: “SERVE UN LOCKDOWN A FEBBRAIO”
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Cosa fare
Siccome l’epidemia è tuttora in una fase delicata, gli esperti evidenziano come sia di fondamentale importanza attenersi alle misure indicate dalle autorità sanitarie competenti, inclusi i provvedimenti quarantenari. Solo rimanendo a casa il più possibile ed adottando comportamenti individuali responsabili, vale a dire assoluto rispetto delle comuni norme igienico-sanitario, corretto utilizzo delle mascherine e distanziamento sociale, sarà possibile sperare un ritorno alla normalità.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.