Il segreto della longevità di Branyas, che ha raggiunto l’eccezionale età di 117 anni

Longevità, qual è il segreto

Qual è il segreto per vivere a lungo? L’essere umano si pone questa domanda, in pratica da sempre, alla ricerca di risposte che possano consentirci di prolungare la nostra vita. Sport, una sana alimentazione e relazioni sociali sono stati identificati come pilastri essenziali di un’esistenza sana. Di recente, un nuovo studio ha preso in esame la vita di Maria Branyas Morera, una donna americana che all’età di 117 anni, era considerata la persona più anziana del mondo prima di morire in Spagna. Se le si chiedeva la ragione della sua longevità, lei indicava il merito a fortuna e buona genetica. Dov’è la verità? Ecco cosa riporta il Messaggero.

Lo studio

Prima della sua dipartita, gli scienziati hanno avviato uno studio sul microbioma e sul DNA di Branyas. E’ emerso che i geni da lei ereditati hanno consentito alle sue cellule di comportarsi come se avessero 17 anni in meno rispetto alla sua età vera. Il microbiota dell’anziana donna, in particolare i batteri presenti nel suo intestino, che ricoprono un ruolo di primaria importanza nel mantenimento della salute, risultava analogo a quello di un neonato. La ricerca è stata guidata dal professor Manel Esteller, esperto di genetica dell’università di Barcellona e una delle figure di spicco nello studio dell’invecchiamento. Come riportato dal quotidiano catalano Ara, il lavoro di Esteller costituirebbe la ricerca più esaustiva fino ad oggi condotta sulle persone che hanno raggiunto almeno 110 anni.

Il segreto

Secondo Ara, è stato messo in evidenza che il “genoma privilegiato” di Branyas le ha consentito di mantenere un’incredibile lucidità fino agli ultimi giorni della sua vita. Gli unici disturbi da lei sofferti erano legati ai dolori articolari e alla perdita dell’udito. Le sue scelte di vita salutari hanno certamente contribuito al benessere del suo patrimonio genetico. La sua dieta mediterranea comprendeva tre yogurt al giorno, non fumava e non assumeva alcol. Era anche un’appassionata di attività fisica e le piaceva passeggiare. Per quanto concerne gli affetti, si circondava sempre di familiari e di persone care, evitando così il declino fisico e soprattutto mentale. Un esempio pratico che dimostra come l’invecchiamento e la malattia non debbano necessariamente procedere insieme.

La sua storia

Branyas nacque a San Francisco il 4 marzo 1907, quando i suoi genitori si erano già trasferiti negli Stati Uniti, provenienti da Spagna e Messico. Nel corso della sua visse anche in Texas e a New Orleans, prima che la sua famiglia prendesse la decisione di far ritorno in Spagna nel 1915. Ha affrontato la prima guerra mondiale, nel corso della quale si stabilì in Catalogna, e ha superato la guerra civile spagnola e la seconda guerra mondiale, nonché la pandemia influenzale del 1918, per poi vivere l’esperienza del Covid-19. Nel 2020 è risultata positiva al Coronavirus, ma non presentava sintomi e si è poco dopo ristabilita. Dopo la morte della sorella francese Lucile Randon, che aveva raggiunto i 118 anni, Branyas è stata riconosciuta dal Guinness World Records come la persona più anziana del mondo nel gennaio 2023. Alla domanda su quale fosse il segreto per vivere così a lungo, lei rispose che furono l’ordine, la tranquillità, i buoni rapporti con la famiglia e gli amici, il contatto con la natura, la stabilità emotiva, niente preoccupazioni e rimpianti, tanta positività e una vita lontana da persone tossiche.