Tessera sanitaria senza chip, ecco la grande novità in arrivo per i contribuenti italiani
Il Governo Draghi ha approvato l’emissione della tessera sanitaria senza chip. A partire dal primo giugno, i circa dieci milioni di italiani a cui ogni anno scade questo documento, si vedranno recapitare a casa (inviata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) una carta dei servizi priva di chip. Il documento è chiamato anche così proprio perché, oltre a certificare l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, permette di essere identificati online per svolgere pratiche sui portali istituzionali e della pubblica amministrazione.
Perché la tessera è senza chip?
E’ ancora la guerra tra Russia e Ucraina il motivo per cui nelle nuove emissioni la tessera sanitaria sarà priva di chip. Come se non bastassero gli aumenti nel prezzo dell’energia elettrica, del carburante e dei beni alimentari di prima necessità, a pagare il costo di questa guerra insensata sarà anche la carta dei servizi. Il microchip è infatti realizzato da componenti semiconduttori, in particolare neon e palladio, di cui i due Paesi in conflitto ne sono ricchi produttori. E’ quindi la carenza di questi materiali ad aver spinto l’Italia a prendere la drastica decisione di ritornare all’antico, con una tessera sanitaria senza chip.
Il caso Taiwan
Alle penuria dei componenti per la realizzazione dei microchip causata dalla guerra, si aggiunge un altro problema, ovvero l’embargo da parte della Cina nei confronti di Taiwan delle forniture di materie prime. La piccola isola asiatica è infatti leader nell’assemblamento dei chip, ma l’assenza dei materiali per la loro realizzazione ha comportato disagi in tutta la catena produttiva, rallentandola fino quasi a interromperla.
Cosa cambia con le nuove tessere sanitarie
La nuova tessera sanitaria priva di microchip escluderà tutti coloro che la riceveranno dalle funzioni che sono proprie di questa importante carta. A rendere ancora più confusa la situazione è la lettera che accompagna la tessera che non fa alcun riferimento alla variazione e non invita a conservare la carta scaduta. A quest’ultima è stata infatti prorogata la validità fino alla fine del 2023, decisione inevitabile per poter far accedere i cittadini ai servizi. Ma la validità non è automatica, occorre infatti seguire una procedura indicata sul sito sistemats ed essere inoltre in possesso dei codici pin e puk inviati insieme alla vecchia tessera. Un iter che sicuramente metterà in crisi molti italiani.
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