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In Italia colpisce 185.000 persone ogni anno: ecco i sintomi tipici di questa malattia cerebrovascolare

Questa patologia appare all'improvviso e in alcuni casi può provocare la morte, ecco di cosa si tratta e come riconoscerla

In Italia colpisce 185.000 persone ogni anno: ecco i sintomi tipici di questa malattia cerebrovascolare
Foto ilbolive.unipd.it

Tutto ciò che c’è da sapere sull’ictus cerebrale, come riconoscere le ischemie e cosa fare in presenza di sintomi

Sono tante, purtroppo, le malattie che ogni anno colpiscono i più disparati tipi di esseri umani: neonati, bambini, adulti e anziani, nessuno può scappare dalle patologie (anche le meno consistenti come dei semplici raffreddori) ma fortunatamente la scienza ha permesso, e continua ovviamente a farlo, di fronteggiare la maggior parte di questi disturbi di salute e di migliorare/allungare la vita delle persone. Ce n’è una però che colpisce circa 185mila persone l’anno e può essere molto pericolosa: si tratta dell’ictus cerebrale, ecco il modo in cui si manifesta come riportato da Humanitas.it.

I dettagli sull’ictus cerebrale

L’ictus cerebrale, in sostanza, è causato dall’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza di ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale). Esso può manifestarsi attraverso sintomi ben precisi, anche se la sua comparsa improvvisa è tendenzialmente senza dolore (solo nell’emorragia cerebrale c’è mal di testa): la comparsa improvvisa di una mancanza di forza o formicolio e mancanza di sensibilità ad un braccio e ad una gamba, difficoltà nel parlare o difficoltà nel vedere da un lato. Essi permangono per alcuni minuti e poi scompaiono lentamente, tuttavia i danni interni che lasciano all’organismo possono diventare permanenti.

Cosa fare

Se si avverte uno dei sintomi illustrati nel paragrafo precedente il consiglio è di recarsi subito al Pronto Soccorso senza perdere tempo, le ischemie devono essere bloccate subito e attraverso l’intervento dei medici. Esiste una terapia per l’ischemia cerebrale che si può eseguire solo nelle prime 3 ore dopo l’evento: è la trombolisi tramite cui si può riaprire l’arteria chiusa e salvare una parte del tessuto cerebrale colpito.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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