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Infarto silenzioso, cos’è e come riconoscere l’attacco di cuore silente: sintomi e fattori di rischio

Infarto silenzioso, pericolo subdolo con sintomi poco riconoscibili: ecco tutto ciò che c'è da sapere su questo serio problema di salute

Infarto silenzioso, cos’è e come riconoscere l’attacco di cuore silente: sintomi e fattori di rischio
infarto Foto Pixabay.com

Tutte le info sull’infarto silenzioso: sintomi, rimedi e come riconoscerlo in tempo

L’infarto silenzioso è una condizione cardiaca pericolosa in cui l’apporto di sangue al cuore si interrompe senza che il paziente avverta sintomi chiari. A differenza dell’infarto classico, come riportato da IlGiornale.it, può manifestarsi senza il caratteristico dolore al petto, rendendone difficile l’identificazione immediata. Secondo alcune stime circa il 20-25% degli attacchi cardiaci rientrano in questa categoria, spesso diagnosticata per caso durante esami di routine. Il problema principale è che, non essendo riconosciuto in tempo, il danno cardiaco può aggravarsi e aumentare il rischio di complicanze. Ecco come accorgersi del grave problema.

I sintomi

Uno degli aspetti più insidiosi dell’infarto silenzioso è la somiglianza dei suoi sintomi con disturbi meno preoccupanti. Tra i segnali più comuni vi sono stanchezza improvvisa, difficoltà respiratorie, sudorazione anomala e sensazione di malessere generale. Alcuni pazienti possono avvertire dolore diffuso alla schiena, alla mandibola o al collo, scambiandolo per tensione muscolare. Anche disturbi digestivi come nausea o bruciore di stomaco possono essere indicativi di un attacco di cuore in corso. Spesso chi ne è colpito non si rende conto della gravità della situazione, attribuendo il malessere a stress o affaticamento.

I rischi e le conseguenze

L’infarto silenzioso, non venendo trattato tempestivamente, aumenta il rischio di danni permanenti al muscolo cardiaco. La necrosi delle cellule cardiache compromette la funzionalità del cuore, predisponendo a scompenso cardiaco o aritmie potenzialmente fatali. Inoltre chi ha avuto un infarto silenzioso ha maggiori probabilità di subirne un altro in futuro, spesso più grave. I fattori di rischio sono gli stessi di un infarto classico: colesterolo alto, ipertensione, obesità, diabete, fumo e familiarità con malattie cardiovascolari. Anche l’età avanzata e alcune patologie come il diabete possono ridurre la percezione del dolore, rendendo il riconoscimento dell’infarto ancora più difficile.

Diagnosi, prevenzione e cure per ridurre il rischio

Per individuare un infarto silenzioso è fondamentale sottoporsi a controlli cardiologici regolari, specialmente se si hanno fattori di rischio. Un elettrocardiogramma o un ecocardiogramma possono rivelare danni al cuore non percepiti dal paziente. La prevenzione passa attraverso uno stile di vita sano: una dieta equilibrata, attività fisica costante e l’eliminazione di cattive abitudini come il fumo. In caso di diagnosi, il trattamento è simile a quello di un infarto tradizionale e può includere farmaci come antiaggreganti, beta-bloccanti o ACE-inibitori. Nei casi più gravi può essere necessario un intervento chirurgico come l’angioplastica o il bypass coronarico per ripristinare il flusso sanguigno.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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