La rete sanitaria per tutelare la comunità: ecco l’Infermiere di Famiglia
Il decreto Rilancio disciplina la figura dell’infermiere di famiglia/comunità. Questa professionalità di fatto già esistente da anni, ha trovato nella legge una chiara codificazione che consentirà di avere un ulteriore presidio sanitario del territorio più completo e strutturato. L’infermiere di famiglia/comunità è un professionista che si forma attraverso un percorso di laurea e una specializzazione. La sua figura sanitaria si affianca a quelle già presenti sul territorio e non si sostituisce ad esse. Da leggere anche Dieta del Latte, ecco come funziona.
Servirà ad aiutare a presidiare il territorio
Il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta offrono un primo livello di soccorso sanitario ai pazienti, ma il loro lavoro non è sufficiente ad assicurare una piena copertura delle esigenze dei cittadini. La questione è esplosa in tutta la sua drammaticità in questi ultimi anni in cui il Paese, messo a dura prova dalla pandemia, ha evidenziato tutte le sue carenza strutturali. L’infermiere di famiglia/comunità, secondo quanto stabilito da decreto Rilancio, non è l’aiuto di un solo medico, ma è parte di una squadra che presidia il territorio.
L‘impatto sanitario dell’istituzione dell’infermiere di famiglia/comunità
Attualmente oltre ai medici, ci sono altre figure professionali che sono al servizio del cittadino, psicologi, logopedisti, fisioterapisti e assistenti sociali svolgono un lavoro costante di presidio territoriale. La strutturazione di un’unica rete di protezione con figure professionali che interagiscono tra loro determina una piccola rivoluzione nel settore con grande beneficio per i pazienti. La disciplina dell’infermiere di famiglia/comunità è un primo passo della riforma del settore sanitario. Questa figura professionale è stata richiesta più volte dalle associazioni di cittadini soprattutto per tutelare i soggetti più fragili e i disabili che hanno bisogno di cure domiciliari continue.
Grazie all’Infermiere di Famiglia si ridurranno i ricoveri
Secondo un’indagine compiuta dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – l’istituzione dell’infermiere di famiglia avrà un grosso impatto sui ricoveri con una riduzione di circa il 10%. In Friuli Venezia Giulia in cui questa figura è già attiva sul territorio e lavora raccordandosi con i medici che assistono la comunità si evidenzia una gestione migliore dei pazienti. L’impatto sulla salute pubblica è evidente, oltre alla riduzione dei ricoveri e degli accessi in pronto soccorso si registra anche una migliore gestione dei malati cronici. La riforma crea i presupposti anche per lo sviluppo di altre forma di assistenza che sono diventate indispensabili. La telemedicina, la teleassistenza, il telenursing negli ultimi mesi si sono rivelati molto utili per prestare soccorso in tempi brevi ad un gran numero di pazienti. La telemedicina pertanto non sarà più una scelta di un ospedale o di un medico, ma uno degli strumenti per prendersi cura della comunità.
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