Il Selenio è un metallo in grado di rappresentare la nuova frontiera per trattare infezioni resistenti ai comuni antibiotici
In futuro la medicina guarderà a nuove classe di farmaco tenuto conto che la piaga della resistenza agli antibiotici sta ormai assumendo dei contorni inquietanti. I recenti eventi hanno dimostrato che l’utilità degli antibiotici sta inizia a calare e c’è un’urgente necessità di sviluppare nuovi sistemi per trattare le infezioni.
I risultati di una ricerca americana
Una ricerca pubblicata sul sito Medical News Today effettuata da ricercatori dell’Università del Connecticut (UCONN) a Storrs ha evidenzato come in passato le infezioni sono state trattate facendo ricorso all’uso di alcuni metalli, prima dell’avvento degli antibiotici. Le cosiddette”infezioni nosocomiali”, possono essere molto difficili da curare e possono essere fatali. Fra queste infezioni c’è quella causata dall’Acinetobacter baumannii (A. baumannii) che imperversa soprattutto all’interno degli ospedali.
Il batterio Acinetobacter
Secondo Kumar Venkitanarayanan, che ha guidato la ricerca, “A. baumannii è principalmente un patogeno nosocomiale che colpisce il sistema immunitario. Si tratta di un batterio abile ad aggirare la resistenza opposta da parte degli antibiotici, con una serie di meccanismi per sfuggire al trattamento efficace”. Si è scoperto che questo batterio è in grado di formare biofilm auto-protettivi che facilitano il viaggio verso i polmoni e verso il tratto urinario.
Le ricerche sul Selenio
Dopo aver valutato una varietà di metalli e metalloidi che i medici storicamente usavano per trattare le infezioni, i ricercatori hanno concentrato la propria attenzione sul selenio, un minerale essenziale candidato a trattare le infezioni causate dal batterio A. baumannii.
Il selenio antimicrobico è un antiossidante dietetico riconosciuto e la Food and Drug Administration (FDA) lo consiglia per l’assunzione giornaliera. Altri ricercatori hanno anche scoperto che si tratta di un promettente contagio per agenti patogeni come lo Staphylococcus aureus (S. aureus) Trusted Source. Può essere un valido ausilio per il sistema immunitario e aiuta la sintesi dell’acido nucleico.
Le parole di Venkitanarayanan
“Non ci sono dati chiari su come funzioni il selenio” ha dichiarato Venkitanarayanan al sito Medical News Today “sembra esserci tossicità contro la membrana esterna dei batteri e potrebbe anche causare tossicità contro il DNA, potenzialmente nei geni coinvolti nella creazione di biofilm. ”
Il team di Venkitanarayanan ha anche esaminato l’uso del selenio per affrontare altre infezioni difficili, come l’Escherichia coli enteroemorragico (EHEC) e il Clostridium difficile (C. diff). In futuro verranno effettuate nuove ricerche per dimostrare l’efficacia del selenio contro alcuni tipi di infezione.
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