Influenza 2024-2025, l'infettivologo Matteo Bassetti: "I sintomi sono...". Ecco come riconoscerla

Secondo Matteo Bassetti il rischio concreto è quello di avere "più di 20 milioni di italiani a letto per l'influenza". Ecco quali sono i sintomi per riconoscerla.

Il prof. Matteo Bassetti, a margine di un convegno sull'AIDS nella giornata mondiale della lotta al virus,, svolto nella sala rossa del Consiglio comunale. Genova, 01 Dicembre 2021 ANSA/LUCA ZENNARO
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Influenza 2024-2025, rischiamo di avere oltre 20 milioni di italiani a letto

Anche quest'anno è probabile che vi possa essere un boom di contagi legati all'influenza 2024-2025, oltre a sindromi simil-influenzali e rialzo dei casi di Covid-19 per la diffusione delle nuove varianti. A tal proposito – come riportato da “Fanpage.it" – secondo l'infettivologo Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al San Martino di Genova, tra novembre e febbraio il rischio concreto è quello di avere “più di 20 milioni di italiani a letto per l'influenza", con il picco delle infezioni che tenderà ad essere sempre più anticipato.

Influenza 2024-2025, quali sono i sintomi?

Nel corso di un'intervista rilasciata a “Fanpage.it", l'infettivologo Matteo Bassetti ha spiegato che i sintomi dell'influenza sono la febbre, i dolori alle articolazioni, l'astenia, malessere generale, ma in alcuni casi vi può essere anche una componente gastro-enteritica e per questo possono manifestarsi anche sintomi quali diarrea, vomito o nausea. Nel caso in cui vi fosse un maggior coinvolgimento delle vie respiratorie si presentano sintomi come mal di gola, raffreddore. Inoltre, può manifestarsi anche un quadro di polmonite in quanto l'influenza è uno degli agenti eziologici della polmonite.

Come riconoscere l'influenza dal Covid?

Alla domanda sul come si fa a capire se si tratta di una comune influenza o di Covid e se, nel caso, è necessario fare un tampone, Matteo Bassetti – intervistato da “Fanpage.it" – ha spiegato che personalmente ritiene che si debba rieducare la gente ad evitare di utilizzare i tamponi per ogni tipo di malattia si stia parlando e, dunque, occorre tornare a quando i medici facevano i medici e i pazienti facevano i pazienti: “Per cui non diamo raccomandazioni sull'utilizzo dei tamponi". Secondo Bassetti, dunque, saranno i medici che dovranno valutare in quali circostanze è appropriato fare il tampone.


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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.