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Influenza australiana: sintomi, durata, come curarla e tutto ciò che c’è da sapere sul virus invernale

Picco sotto Natale e oltre 10 milioni di casi entro Capodanno: ecco perché l'influenza australiana può essere molto pericolosa

Influenza australiana: sintomi, durata, come curarla e tutto ciò che c’è da sapere sul virus invernale
Foto Pixabay.com

L’influenza australiana circola ormai senza frena in Italia: tutte le informazioni su questo virus fastidioso

Il Covid ha chiaramente conquistato la scena, negli ultimi due anni, per quanto riguarda patologie e malattie da (possibilmente) evitare ma la stagione fredda 2022/23 sarà ricordata anche per un altro virus che si sta facendo largo con molta insistenza. Si tratta dell’influenza australiana, una sorta di “evoluzione” della sindrome influenzale stagionale che sta costringendo al letto migliaia di persone e continuerà a farlo per diversi mesi. Ecco tutto ciò che c’è da sapere su questo fastidioso problema di salute, come riportato da tg24.sky.it.

L’influenza australiana 2022/23

In grado di diffondersi in maniera molto rapida, proprio come il coronavirus, l’influenza 2022/23 (arrivata parecchio in anticipo rispetto alle aspettative) ha già colpito tantissimi bambini e adulti e si stima che sotto Natale si raggiungeranno circa 150mila casi al giorno con dieci milioni di contagiati entro Capodanno. Ma cosa rende questo virus così fastidioso? I suoi sintomi intensi e che appaiono all’improvviso: febbre alta con brividi, dolori muscolari e alle ossa, forte debolezza, raffreddore, tosse, mal di testa e mal di gola mettono ko le “vittime” di questa patologia per almeno 3-4 giorni. Anche se, purtroppo, sono previsti anche morti a causa del virus.

Come si cura e le persone più a rischio

Come qualsiasi altro tipo di virus influenzale, anche quello australiano va curato con paracetamolo o ibuprofene (con ovviamente riposo in un luogo caldo) e assolutamente senza antibiotico. Inoltre c’è anche la possibilità di vaccinarsi, soprattutto per le persone anziane, in modo da ridurre gli effetti dei sintomi e stare meno male. I soggetti più a rischio (ovvero che potrebbero avere conseguenze più gravi se contagiati dall’influenza australiana) sono le donne in gravidanza, i bambini di età fra 6 mesi e 5 anni, gli anziani, i pazienti con malattie croniche o sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario, gli obesi gravi e il personale sanitario.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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