Influenza aviaria, in Europa l’epidemia più grande di sempre: quasi 50 milioni di uccelli abbattuti
Un’epidemia di influenza aviaria senza precedenti è in atto in Europa in questo momento: l’epidemia si estende dalle isole Svalbard al sud del Portogallo, fino all’est dell’Ucraina. 2.467 i focolai identificati in 37 Paesi, 48 milioni di uccelli abbattuti negli allevamenti coinvolti. Quella della stagione 2021-2022, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, è la più grande influenza aviaria di sempre in Europa.
Centinaia di focolai in Italia
L’epidemia, chiaramente, coinvolge anche l’Italia: il nostro, come riporta Today.it, è il secondo Paese per numero di focolai negli allevamenti, ovvero 317, dopo la Francia, dove ne sono stati individuati 1.383. Il problema non riguarda solo gli animali: questi virus, come fa sapere l’Ecdc, “possono potenzialmente incidere gravemente sulla salute pubblica”, infettando (anche se sporadicamente) gli esseri umani, causando malattie da lievi a molto gravi.
Quali sono i rischi per l’uomo
Il salto di specie è avvenuto già diverse volte in passato: da ricordare le epidemie di aviaria H5N1 in Egitto o H7N9 in Cina, ma anche la pandemia di influenza H1N1 del 2009 causata da un virus inizialmente diffuso dai maiali all’uomo. Per quanto riguarda i recenti focolai, comunque, per fortuna non ci sono state infezioni umane di influenza aviaria nell’Unione Europea e nello Spazio economico europeo (alcuni casi sono stati segnalati a livello globale).
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Le misure per prevenire il contagio
Per minimizzare il rischio di trasmissione da animale a umano l’Ecdc ha pubblicato delle linee guida sottolineando l’importanza delle misure di sicurezza e sul lavoro: diversi gruppi di persone, principalmente quelli che lavorano nel settore animale, sono infatti maggiormente a rischio di esposizione ad animali infetti. Le misure da seguire includono la prevenzione di aerosol e polvere, ventilazione adeguata, separazione degli indumenti da lavoro e personali ma anche misure per prevenire la contaminazione degli alloggi. È fondamentale anche la vigilanza.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.