Influenza aviaria, la comunità scientifica in allarme per un altro uomo che è stato contagiato dal virus: "Mutazione preoccupante"

Ciò che teme la scienza è che possa verificarsi una mutazione tale da rendere il virus facilmente attaccabile tra gli esseri umani e generare una pandemia

Influenza aviaria, ecco cosa si è scoperto sul nuovo ceppo (foto Pixabay)
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La frequenza con la quale il virus dell'influenza aviaria si sta dimostrando capace di contagiare i mammiferi sta destando allarme in seno alla comunità scientifica

Da tempo la scienza ha lanciato l'allarme sulle possibili mutazioni legate all'influenza aviaria, l'infezione che da diversi mesi sta contagiando con frequenza interi allevamenti di animali, non solo pennuti ma anche mammiferi. Proprio il fatto che il virus sia riuscito a fare il salto di specie contagiando anche i mammiferi potrebbe rappresentare una minaccia anche per l'uomo. Proprio in tal senso giunge dal Cile una notizia molto preoccupante che riguarda un caso di aviaria che è stato diagnosticato ad un uomo di 53 anni.

Al momento il rischio rimane basso

Si tratta di una mutazione che gli stessi funzionari statali statunitensi hanno definitivo molto “preoccupante” per le dinamiche che potrebbero instaurarsi dopo che la vittima è stata contagiata. Al momento non esistono prove che dimostrerebbero che questa versione del virus sia in grado di creare una epidemia anche tra gli esseri umani e quindi di poter generare una pandemia come nel caso del Covid. Non esistono neanche certezze sul fatto che questo virus possa essersi mixato con altri virus influenzali generando un nuovo virus resistente ai farmaci.

Le preoccupazioni della comunità scientifica

Il caso dell'uomo contagiato in Cile deve ovviamente indurre la scienza a tenere alta la guardia ma non vi sono circostanze preoccupanti che farebbero pensare ad una possibile epidemia in atto. Insomma, per l'uomo il rischio di influenza aviaria continua a rimanere basso e comunque sotto controllo, anche se non vi sono certezze su cosa potrebbe accadere in futuro. CONTINUA A LEGGERE….


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Il commento degli esperti

Vivien Dugan del Centers for Disease Control and Prevention, nel commentare il caso dell'uomo cileno contagiato dal virus dell'aviaria ha posto l'accento sull'importanza di tenere alta la guardia per evitare una diffusione incontrollata del virus: “Dobbiamo rimanere vigili per individuare immediatamente mutazioni che renderebbero questo virus più pericoloso per le persone”. Ciò che teme la scienza è che possa verificarsi una mutazione tale da rendere il virus facilmente attaccabile tra gli esseri umani a tal punto da far ricadere il mondo nell'incubo di una nuova pandemia dagli esiti imprevedibili.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.