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Influenza aviaria negli USA, primo possibile focolaio umano. Cos’è successo

Stati Uniti, influenza aviaria, primo possibile focolaio umano. Il parere del dottor James Lawler e tutti i dettagli.

Influenza aviaria negli USA, primo possibile focolaio umano. Cos’è successo
Influenza Aviaria - Foto Ansa

Influenza aviaria negli USA

Almeno otto le persone che sarebbero risultate positive all’influenza aviaria dopo aver avuto a che fare con un paziente, il cosiddetto “caso zero” in Missouri, negli Stati Uniti. L’uomo che ha contratto la malattia senza entrare in contatto con uccelli infetti, l’avrebbe trasmessa ad altre persone nel corso della diagnosi. Si tratterebbe, del primo caso di trasmissione da uomo a uomo negli USA. La notizia è stata riportata dal New York Times che ha citato i Centers for Disease Control and Prevention, ovvero i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.

Se confermati…

I casi registrati in Missouri, se confermati potrebbero indicare che il virus potrebbe aver acquisito la capacità di trasferirsi da uomo a uomo. I focolai di influenza aviaria tra persone sono assai rari nel mondo e la maggior parte dei casi è finora stata rilevata in contesti in cui le persone hanno avuto contatti ravvicinati con uccelli infetti. Ma non sarebbe successo ciò per il paziente zero, l’uomo che i medici del Missouri avrebbero ricoverato con alcuni lievi sintomi respiratori e un’insolita influenza. Il paziente potrebbe aver infettato un membro della famiglia e 6 operatori sanitari che hanno poi sviluppato i sintomi.

L’ipotesi che resta aperta

Tuttavia, al momento l’ipotesi di un’infezione da Covid particolarmente lieve per i sanitari infetti. Si attende una conferma ufficiale non ancora giunta di una positività al virus H5N1. E’ altrettanto vero che la notizia che resta ancora oggetto di studio, ha comunque allarmato gli esperti. Secondo il dottor James Lawler (lo riporta il New York Times), co-direttore del Global Center for Healt Security dell’Università del Nebraska, “dovremmo essere preoccupati“. “Non bisogna andare nel panico, ma dovremmo dedicare molte risorse per capire cosa sta succedendo“.

Finora non sono stati segnalati decessi legati al H5N1 dell’aviaria negli Stati Uniti. Però, il virus negli ultimi anni ha infettato una grandissima varietà di uccelli e animali nel mondo, anche se fino ad adesso è sempre stato reputato di difficile trasmissione tra esseri umani. Con le analisi delle acque reflue negli Stati Uniti è stato riscontrata la presenza del virus suddetto in diversi Stati e anche se al momento quanto trovato non risulta essere allarmante, gli esperti invitano le autorità a disporre le analisi necessarie e misure di prevenzione.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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