Influenza aviaria, paziente contagiato senza alcun contatto con animali: scienziati preoccupati
Questi dati evidenziano come il virus che sta sterminando molti allevamenti, è strettamente correlato al ceppo che ha infettato i bovini da latte in 14 stati nel 2024
Guarda la versione integrale sul sito >
Il paziente che si è infettato negli Usa non aveva avuto contatti con uccelli: una vicenda che si discosta dai modelli studiati
Un paziente originario e residente nel Missouri, negli Usa, è stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto un'infezione da influenza aviaria. Secondo gli esperti che hanno sequenziato il virus, si tratterebbe del ceppo H5N1 come hanno avuto modo di confermare i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti.La sequenza virale è stata caricata nella giornata di venerdì sul database GISAID, che rende pubbliche le sequenze genetiche dei virus per la ricerca e lo studio.
Cosa si evince dai dati
Questi dati evidenziano come il virus che sta sterminando molti allevamenti, è strettamente correlato al ceppo che ha infettato i bovini da latte in 14 stati nel 2024. Da quanto si apprende da fonti di stampa locale, il paziente risultato positivo nel Missouri alla fine del mese scorso, non avrebbe avuto contatti con uccelli selvatici, pollame o bovini e ha riferito di non aver consumato latticini crudi.
Le altre persone infettate nel 2024
Come la persona abbia contratto il virus è ancora un mistero sul quale stanno lavorando gli scienziati per venirne a capo. Quest'anno negli Stati Uniti sono state segnalate altre tredici infezioni umane, tutte in persone che hanno avuto stretti contatti con animali infetti. Secondo gli esperti, sarebbe molto preoccupante che la persona sia stata infettata senza alcun contatto apparente con animali infetti. Si tratta di una vicenda che si discosta sostanzialmente dal modello studiato.
Guarda la versione integrale sul sito >
I precedenti
Tutte le altre infezioni umane da H5N1 segnalate quest'anno non hanno avuto gravi conseguenze per le persone infette, e non vi sono stati casi di contagi da uomo a uomo. Un fatto sicuramente rassicurante. Tale osservazione sembra essere supportata dalla sequenza genetica del virus. Gli scienziati hanno affermato di non aver visto alcun cambiamento che indicherebbe che potrebbe essere facilmente contagiabile o che possa avere esiti letali per l'uomo. Il virus, tuttavia, presenta mutazioni che potrebbero influenzare lo sviluppo di virus vaccinali candidati, virus influenzali preparati dal CDC che i produttori possono utilizzare per creare vaccini in caso di focolaio di malattia.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.