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Influenza aviaria, per la prima volta registrato un decesso in Cina: bisogna allarmarsi? Ecco cosa sta succedendo

I pochi casi di salto di specie che sono stati diagnosticati in questi anni hanno riguardato soggetti che sono entrati a contatto diretto con pollame infetto

Influenza aviaria, per la prima volta registrato un decesso in Cina: bisogna allarmarsi? Ecco cosa sta succedendo
Influenza aviaria, una vittima registrata in Cina (foto Pixabay)

Registrata per la prima volta una vittima causata dalla variante A(H3N8): in precedenza

Ormai i casi che documentano i salti di specie dell’influenza aviaria sono sempre più frequenti. Uno ha riguardato la Cina ed è stato comunicato all’Oms da parte della Commissione nazionale per la salute in Cina. Si tratta del primo caso di morte di un soggetto che avrebbe contratto la variante di A(H3N8), uno dei virus che provocano l’influenza aviaria. Un virus con caratteristiche diverse dal virus H5N1. A perdere la vita è stata una donna di 56 anni della provincia meridionale del Guangdong che si era sentita male lo scorso 22 febbraio.

I sintomi manifestati dalla vittima

La donna si era presentata in ospedale affetta da una grave forma di polmonite resistente agli antibiotici e che poi è deceduta il 16 marzo. Secondo quanto hanno comunicato le autorità cinesi si trattava di un soggetto fragile già affetto da altre patologie. La donna fra l’altro viveva in un contesto in cui era frequente il contatto con pollame e uccelli selvatici.

I precedenti

La variante che ha contagiato la vittima cinese è una delle più diffuse in assoluto ed è stata diagnosticata a gruppi di uccelli selvatici e pollame. In genere questo virus non causa sintomi particolarmente gravi e colpisce anche cavalli, foche e cani, ma quasi mai era stata diagnosticata agli esseri umani. In precedenza, solo in Cina, erano già stati diagnosticati due casi nei mesi di aprile e maggio 2022 con una forma però che è stata facilmente curata e non ha portato al decesso dei pazienti. CONTINUA A LEGGERE…

Le rassicurazioni dell’Oms

I pochi casi di salto di specie che sono stati diagnosticati in questi anni hanno riguardato soggetti che sono entrati a contatto diretto con pollame infetto e in ogni caso non si era registrato il decesso delle persone infette. Secondo quanto ha riferito l’OMS in un proprio report le versioni dei virus A(H3N8) non dovrebbero trasmettersi tra le persone, e quindi il rischio di un’epidemia è relativamente molto basso.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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