Influenza, quasi 2 milioni di italiani colpiti
L’influenza continua a mettere a letto migliaia di italiani ogni giorno: sono quasi 2 milioni, come riporta Leggo.it, le persone colpite in questa stagione dal virus influenzale. I più esposti al contagio sono bambini e anziani, mentre i sintomi sono ben noti: raffreddore, tosse, dolori, mal di gola e febbre.
A Roma è emergenza bronchiolite
In queste ore, intanto, è scattata l’emergenza bronchiolite a Roma: “Nei giorni delle feste, e poi ancora in questa settimana, abbiamo registrato un record di accessi in pronto soccorso per questa infezione delle vie respiratorie che colpisce i bambini e torna a presentarsi nella stagione fredda. E se gli accessi per questa patologia sono poco più di 1.000 l’anno qui da noi, il 50% dei piccoli pazienti viene ricoverato” è quanto fa sapere Antonino Reale, responsabile dell’emergenza del Bambino Gesù di Roma, all’Adnkronos.
I bambini più fragili maggiormente a rischio
All’ospedale del Gianicolo, come riferisce Antonino Reale, i bimbi ricoverati sono circa 25 al momento: le forme più severe colpiscono principalmente i bambini più piccoli di età e soprattutto quelli più fragili, ovvero prematuri, cardiopatici o con problemi immuitari.
I sintomi della bronchiolite, cosa fare?
La bronchiolite inizialmente si presenta con raffreddore e tosse, ma dopo circa 4 giorni arrivano i sintomi più preoccupanti: espirazione prolungata con sibilio, affanno e dispnea. Il primo consiglio, ovviamente, è quello di rivolgersi al pediatra, che può subito valutare l’ossigenazione. Normalmente il dato è tra il 97 e il 98%, ma quando scende sotto il 93% il bambino si affatica è non mangia: in questo caso occorre portarlo al pronto soccorso. La terapia consiste nell’ossigenazione e nella flebo per combattere la disidratazione.
Le possibili cause dell’influenza
Diversi i possibili virus all’origine della bronchiolite: il più comune è il virus respiratorio sinciziale, ma anche rinovirus o adenovirus. Spesso, comunque, sono presenti più patogeni contemporaneamente. Per quanto riguarda i bambini più grandi si possono utilizzare anche cortisonici e broncodilatatori, che però funzionano poco: nulla da fare, invece, per quanto riguarda l’antibiotico. Se non c’è una sovrainfezione batterica l’antibiotico è perfettamente inutile. Il decorso è di 14 giorni: inutile allarmarsi se il bimbo non migliora rapidamente, quindi.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.