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Influenza, picco in ritardo e numero di casi in aumento: i dati che preoccupano gli scienziati

Il calo dei tassi di vaccinazione potrebbe essere una delle cause principali dell'elevato numero dei ricoveri

Influenza, picco in ritardo e numero di casi in aumento: i dati che preoccupano gli scienziati
Influenza 2025 rischi e vaccino (Foto: Villani & Partners)

L’influenza quest’anno è diversa e i casi sono in aumento: gli esperti spiegano le ragioni di queste anomalie

Negli Usa stanno tenendo in apprensione la comunità scientifica i dati anomali dei contagi dell’influenza stagionale. Si tratta di numeri che hanno anche superato superato le infezioni da COVID-19 che sono ai massimi da 15 anni a questa parte. I Centers for Disease Control and Prevention hanno classificato questa stagione influenzale come di gravità “elevata”. Secondo i dati registrati e diffusi dalle autorità sanitarie americane, a partire da fine gennaio e fino a febbraio 2025, i ricoveri ospedalieri per influenza sono stati più alti rispetto a qualsiasi altra settimana da prima del 2009.

Le possibili cause

Come hanno spiegato gli esperti, la maggior parte dei casi di influenza sembra essere dovuta a ceppi di influenza A, con una divisione tra influenza A/H3N2 e influenza A/H1N1. Il dato che sta emergendo prepotente è che la stagione in corso sta registrando il picco “in ritardo” rispetto alle ultime tre stagioni influenzali, che hanno raggiunto il picco all’inizio o alla fine di dicembre. Dal 1° gennaio 2025, oltre 4.000 persone, tra cui 68 bambini, sono morte di influenza. Sebbene il numero di decessi non rappresenti un valore record, dimostra che l’influenza può essere mortale soprattutto per le persone immunodepresse e per i bambini.

Il calo delle vaccinazioni

Ci sono diversi fattori alla base di qualsiasi stagione grave, tra cui una scarsa protezione della comunità dovuta a bassi tassi di immunizzazione e bassa immunità naturale, caratteristiche del virus, efficacia del vaccino e aumento del contatto umano tramite viaggi, lavoro d’ufficio o scuole. Purtroppo, i tassi di vaccinazione antinfluenzale sono diminuiti dalla pandemia di COVID-19. Alla fine della stagione influenzale 2023-24, negli Usa sono state somministrate 9,2 milioni di dosi in meno nelle farmacie e negli studi medici rispetto a un anno medio prima della pandemia. I tassi di vaccinazione antinfluenzale per gli adulti sono stati storicamente compresi tra il 30% e il 60%, molto al di sotto del 70% raccomandato. Prima della pandemia di COVID-19, i tassi di vaccinazione antinfluenzale aumentavano di circa l’1%-2% ogni anno.

Le altre possibili cause

I tassi di vaccinazione antinfluenzale hanno iniziato a diminuire dopo la pandemia di COVID-19, soprattutto nei gruppi ad alto rischio. La vaccinazione antinfluenzale nei bambini è scesa dal 59% nel 2019-20 al 46% nel 2024-25. Negli adulti di 65 anni e oltre, il gruppo con il rischio maggiore di ospedalizzazione e morte, i tassi di vaccinazione antinfluenzale sono scesi dal 52% nel 2019-20 al 43% nel 2024-25. Tutto ciò nonostante è noto che la vaccinazione riduce il rischio di ospedalizzazione per influenza e protegge dalla malattia grave.

Di conseguenza, bassi tassi di vaccinazione potrebbero contribuire a una maggiore gravità dell’influenza in questa stagione. Ma i bassi tassi di vaccinazione non rappresentano l’unica causa che spiega il picco ritardato e l’elevato numero di ospedalizzazioni. Anche la scarsa efficacia del vaccino potrebbe aver contribuito a determinare questi numeri preoccupanti. Sappiamo infatti che l’efficacia dei vaccini antinfluenzali annuali varia a seconda di quanto il vaccino si adatta al virus circolante. L’efficacia dei vaccini varia dal 19% al 60% in una data stagione. Nella stagione influenzale 2023-24, il vaccino è stato efficace al 42%. Molti dei sintomi dell’influenza, del COVID-19 e di altri virus respiratori sono gli stessi e possono variare da lievi sintomi simili al raffreddore a polmonite e difficoltà respiratorie. I sintomi comuni dell’influenza sono febbre, tosse e affaticamento e possono anche includere mancanza di respiro, mal di gola, congestione nasale, dolori muscolari e mal di testa.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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