Il rapporto Influnet ha evidenziato una crescita preoccupante dei casi soprattutto tra i bambini
L’epidemia influenzale sta raggiungendo, con largo anticipo, dei picchi inattesi come dimostra il rapporto Influnet che ha evidenziato come soprattutto tre regioni italiane, sono quelle che hanno avuto l’incidenza maggiore e cioè Lombardia, Emilia Romagna e Umbria. Le situazione più preoccupanti hanno riguardato soprattutto la provincia di Bolzano il Veneto e le Marche che hanno una incidenza ben al di sopra delle soglie d’attesa, mentre tre regioni, Sardegna, Calabria e Campania non hanno alcuna sorveglianza attiva.
La tesi di Pregliasco
A preoccupare gli infettivologi è soprattutto il fatto che questa influenza ha colpito un numero elevato di bambini rispetto a quello registrato nelle ultime due stagioni invernali. Secondo la tesi dell’infettivologo, Fabrizio Pregliasco, rilasciata a Sky TG24, la partenza sprint dell’influenza sarebbe da riconnettere al fatto che negli ultimi due anni non ci sono state infezioni che abbiano rafforzato le difese immunitarie a causa della presenza del Covid.
Le spiegazioni del dottor Rezza
In un’intervista al Corriere della Sera, l’epidemiologo Giovanni Rezza ha sviscerato i dati preoccupanti che riguardano i contagi tra i bambini. Sotto i cinque anni si è verificato un impennata dei casi a 40,8 casi per mille rispetto ai 29,6 della settimana precedente. Secondo Rezza i bambini sconterebbero il fatto di non avere mai affrontato questi virus a causa della circostanza di non avere mai vissuto a pieno la socialità per via delle scuole chiuse e dei tanti giorni trascorsi in casa. Va detto che negli ultimi due anni e mezzo i virus influenzali sono quasi spariti del tutto a causa delle restrizioni, del lockdown, della chiusura delle scuole e delle attività sociali e della profilassi quasi maniacale che ci ha portato a indossare mascherine per igienizzare le mani continuamente. A sparire dai radar sono stati soprattutto i virus respiratori sinciziali. CONTINUA A LEGGERE…
I sintomi caratteristici
Il fatto che più piccoli abbiano una minore copertura anticorpale ha favorito la maggiore aggressività e contagiosità dell’influenza di quest’anno. L’influenza che sta circolando si manifesta sintomi che solitamente durano per circa tre o quattro giorni e che possono anche prolungarsi nei casi più gravi fino a due settimane. Si manifesta con febbre brusca accompagnata dai classici brividi, dolori muscolari e malessere generale, raffreddore, tosse non catarrale e in determinati casi anche congiuntivite.
Solitamente la febbre si presenta in maniera improvvisa raggiungendo subito valori ben più alti di 38 gradi soprattutto nei bambini in cui la temperatura può addirittura raggiungere i 40°c. Anche quando i sintomi sono spariti del tutto in molti casi può rimanere una tosse che si trascina anche per due settimane. Sembra invece che non si manifestino sintomi a carico del tratto gastrointestinale.
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