Conviene acquistare un insalata imbustata? Ecco la verità
Scommetto che anche tu avrai comprato almeno una volta nella vita una porzione di insalata imbustata, magari spinto dal fatto che fosse già preparata, che si presentasse con un bell’aspetto variopinto e che includesse differenti tipi di verdura, la quale fa sempre bene alla nostra salute. Ma ti sei mai chiesto se l’acquisto di insalata in busta fosse vantaggioso ed effettivamente salutare? In questo articolo ti spiegheremo perché sarebbe meglio che tu evitassi di comprarla nuovamente, dimostrandoti che l’acquisto di una normale insalata fresca è sempre preferibile. Da leggere anche Remdesivir, ecco perchè l’Ema potrebbe rivalutare questo farmaco per curare il Covid.
La legge sui prodotti di IV gamma
Dal 13 agosto 2015 è entrata in vigore una legge sulla produzione di merce di IV gamma, ovvero quella riguardante prodotti che vengono lavati, sbucciati ove necessario, tagliati, e inseriti all’interno di una confezione. Essa specifica che quest’ultima deve essere sottoposta ad una temperatura mai superiore agli 8°C sino all’acquisto del consumatore e che l’area di produzione dello stabilimento (dove devono essere presenti almeno due vasche di lavaggio a ricircolo continuo) deve mantenere una temperatura non superiore ai 14°C.
Gli svantaggi dell’acquisto di insalata in busta
Nonostante la normativa, è possibile incorrere in determinate problematiche, pertanto è sempre preferibile controllare l’integrità della busta, il colore dell’insalata e la data di scadenza, verificare che l’eventuale essudato (trattasi del liquido scaturito dall’evaporazione delle foglie di insalata) non sia torbido o maleodorante, lavare sempre il contenuto della confezione e, soprattutto, consumarlo entro 5 – 7 giorni. Ma giungiamo al dunque: perché non è conveniente acquistare insalata in busta? Vediamo insieme le ragioni che ne rendono inopportuno l’acquisto. CONTINUA A LEGGERE…
Acquistare insalata in busta non è nemmeno conveniente
Prima di tutto dobbiamo ricordare che non tutti i tipi di insalata resistono alla proliferazione di batteri all’interno della confezione, nello specifico, l’insalata a foglia rossa è quella più resistente perché ricca di antimicrobici, mentre valeriana e songino sono più delicate. Va detto anche che il costo di una normale busta di insalata da circa 250 g sicuramente è maggiore rispetto al prezzo di vendita di un cespo di insalata fresca, il quale raggiunge spesso un peso maggiore di 1 kg. Inoltre, il ciclo di produzione di una merce di I gamma è nettamente più economico rispetto a quello di un prodotto di IV gamma: basti pensare all’alto consumo energetico necessario al taglio, al lavaggio, alla sbucciatura e al confezionamento. Di fatti acquistare l’insalata fresca può considerarsi un’azione “environmentally friendly”, visto oltretutto il risparmio sulla plastica atta al confezionamento dell’insalata in busta. Ti abbiamo convinto?
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.