Con la nuova ondata di pensionamenti, i medici di base saranno sempre di meno mettendo a rischio l’assistenza di anziani e malati
Al giorno d’oggi trovare un medico di base che possa assistere nuovi pazienti è sempre più complicato. E’ vero che sono state semplificate le procedure per poter cambiare il medico (basta solo avere un Spid per poterlo fare anche online), ma è altrettanto vero che ormai quasi tutti i medici hanno raggiunto il numero massimo di assistiti, perchè tanti medici sono andati (o stanno andando in pensione) e non c’è un valido ricambio dal punto di vista generazionale. Si tratta di una piaga che se prima riguardava solo i piccoli borghi, adesso si è estesa anche alle grandi città.
L’allarme lanciato dagli esperti
A lanciare l’allarme sulla carenza di medici di famiglia è stato il segretario generale nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, secondo il quale, entro due anni 15milioni di italiani “potrebbero ritrovarsi senza medico di famiglia”. Un problema che ormai è diventato una vera e propria emergenza soprattutto nei piccoli borghi rurali dove tanti anziani al momento sono sprovvisti di assistenza sanitaria. In alcune località, addirittura, mancano le farmacie e i residenti sono costretti a doversi sobbarcare tanti chilometri per raggiungere la farmacia più vicina in altre città.
Le motivazioni dell’attuale carenza
La carenza dei medici di base è la punta dell’iceberg di un sistema sanitario che ha assunto i contorni di una macchina che si è inceppata ormai da tanto tempo anche a causa dei tanti tagli dal punto di vista finanziario. La professione del medico di famiglia è diventata sempre meno attrattiva e sempre meno giovani scelgono di fare questo mestiere. “Oggi è sempre più difficile trovare un medico anche nei quartieri periferici di Napoli, Milano, Roma e Torino, dove normalmente questo non avveniva” ha dichiarato il segretario Scotti in una intervista rilasciata al sito Today. Secondo le ultime statistiche recenti ne mancano il 30 per cento rispetto al fabbisogno.
I dati preoccupanti
Rispetto a 4-5 anni fa il numero dei medici di famiglia in Italia è calato in modo considerevole passando da 43 mila a 37 mila unità. Di conseguenza sta crescendo il numero di pazienti per medico che ha spostato l’asse da 1.000, quello considerato ottimale, a livelli che si sono avvicinati al massimale. Una situazione che rende sempre più complicato questo lavoro aumentando i disagi anche per i pazienti. Secondo Scotti questo sistema al collasso è già arrivato “al punto di non ritorno”. E il futuro appare sempre a tinte più fosche anche per via dei numerosi medici che andranno in pensione negli anni futuri.
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