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La caffeina nel sangue potrebbe ridurre il grasso corporeo e il rischio di diabete: i risultati di una ricerca

Per effettuare questo studio I ricercatori hanno passato al setaccio un database in cui sono stati raccolti i dati genetici di 10.000 persone,

La caffeina nel sangue potrebbe ridurre il grasso corporeo e il rischio di diabete: i risultati di una ricerca
Caffeina (foto Pixabay)

Caffeina, uno studio conferma gli effetti benefici su diabete e obesità: ecco cosa si è scoperto

La quantità di grasso che si ha in corpo potrebbe essere influenzata dai livelli di caffeina presenti nel sangue e incidere favorevolmente sul rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. E’ questo il risultato di una ricerca scientifica del 2023 pubblicata sulla rivista scientifica BMJ Medicine che è stata condotta impiegando marcatori genetici per stabilire un collegamento più definitivo tra livelli di caffeina, BMI e rischio di diabete di tipo 2.

L’equipe che ha effettuato la ricerca

Il team di ricerca, del Karolinska Institute in Svezia, dell’Università di Bristol nel Regno Unito e dell’Imperial College di Londra nel Regno Unito ha studiato gli effetti sul nostro organismo delle bevande con caffeina senza calorie che potrebbero aiutare a ridurre i livelli di grasso corporeo. Come hanno avuto modo di evidenziare gli stessi scienziati, le concentrazioni plasmatiche di caffeina, quando sono molto elevate, sono associabili a BMI inferiore e a una massa grassa corporea totale. Se sono elevate le quantità sono associabili a un rischio ridotto di diabete di tipo 2. Il minore rischio sarebbe da associare a una riduzione del BMI.

Cosa si è scoperto

I ricercatori hanno passato al setaccio un database in cui sono stati raccolti i dati genetici di 10.000 persone, concentrandosi sulle variazioni in o vicino a geni specifici noti per essere associati alla velocità con cui la caffeina viene scomposta. Si è scoperto che quei soggetti che presentano variazioni che riguardano i geni CYP1A2 e un gene che lo regola, chiamato AHR, tendono a scomporre la caffeina più lentamente. Ecco perchè tende a rimanere nel sangue più a lungo. Questi soggetti tendono dunque a bere meno caffeina.

Come è stato condotto lo studio

L’equipe di scienziati ha utilizzato un approccio chiamato randomizzazione mendeliana per determinare probabili relazioni causali tra la presenza di variazioni, malattie come il diabete, massa corporea e fattori legati allo stile di vita. Sebbene sia già nota una correlazione tra livelli di caffeina, BMI e rischio di diabete di tipo 2, non vi sarebbe invece un nesso tra la quantità di caffeina nel sangue e malattie cardiovascolari tra cui fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e ictus. Studi precedenti hanno collegato un aumento moderato e relativo del consumo di caffeina a una migliore salute cardiaca e un BMI più basso. Quest’ultima ricerca non ha fatto altro che rafforzare questa consapevolezza cercando di delinearne ulteriori profili a livello genetico.

Va chiarito, a scanso di equivoci, che l’impatto della caffeina non è uguale per tutti. Ecco perchè occorre sempre fare una tara tra rischi e benefici quando si beve caffè stando sempre attenti e non eccedere nelle quantità. In precedenza, altri studi a breve termine avevano già dimostrato che l’assunzione di caffeina determina una riduzione del peso e della massa grassa. Ma rimangono ancora aperte le incognite sugli effetti della caffeina nel lungo periodo e sulle implicazioni sulla salute in generale. Secondo gli esperti, l’impatto della caffeina sul peso potrebbe essere correlata all’aumento della termogenesi e l’ossidazione dei grassi che svolgono un ruolo fondamentale nel nostro metabolismo. Nulla però vieta che possano entrare in gioco altri fattori che non sono stati presi in considerazione e che potrebbero determinare la riduzione della massa grassa.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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