
La dieta della vitamina D, i cibi consigliati dal professor Rossi
Ormai siamo giunti in pieno autunno ed in questa fase si registra inevitabilmente una carenza di vitamia D a causa delle minori ore di luce. Si tratta di una sostanza molto importante per il nostro organismo perché legata all’assorbimento intestinale del calcio. Secondo quanto riporta il sito Dilei.it, il professore Luigi Rossi spiega: “È saggio conoscere il valore della nostra vitamina D in questo periodo, perché se il suo livello è già basso a ottobre (sotto i 30 nanogrammi), si corre il rischio che rimanga basso per tutto l’inverno”. Il professore è specialista in scienza della alimentazione e medicina preventiva ad Arezzo.
Il rischio di osteoporosi
La carenza di vitamina D può generare alcune patologie anche gravi come l’osteoporosi, che può determinare una riduzione della massa ossea, con un aumento della curvatura della colonna vertebrale ed una riduzione dell’altezza, come spiega il professore.
La vitamina D ci protegge dalle malattie
La vitamina D è molto importante nel nostro sistema immunitario, perchè ci protegge dalle malattie infettive ed anche dal raffreddamento invernale. E’ di fondamentale importanza che i suoi livelli nel nostro organismo siano nella norma costantemente per evitare di incorrere in qualche guaio di carattere fisico.
L’importanza dell’alimentazione
Rossi sottolinea che ‘Stare all’aperto un’ora al giorno con mani, braccia o viso scoperti è sufficiente per una normale produzione di vitamina D.’ Quando le ore di luce si riducono è molto importante curare l’alimentazione sia per gli uomini che per le donne. “Pesce, uova, burro, formaggi, funghi e avocado sono gli alimenti che contengono più vitamina D”. E’ importante bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno (contenente calcio)
Gli alimenti ricchi di calcio
Per proteggere meglio le ossa, il professore consiglia di assumere anche alimenti ricchi di calcio come ad esempio il latte, lo yogurt ed i formaggi, tofu, rucola, cavolo riccio, cime di rapa, broccoli, carciofi, spinaci, frutta secca e legumi (specialmente ceci, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti e occhio nero).
Poca vitamina D nelle verdure
La principale fonte vegetale di vitamina D è rappresentata dai funghi. Verdura e la frutta invece ne contengono molto poca. Un apporto eccessivo di vitamina D può causare per esempio, nausea, diarrea e debolezza, oppure ipercalcemia, alterazioni renali e calcificazione dei tessuti molli.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.