La febbre spaccaossa è arrivata in Italia: ecco i sintomi per riconoscere la Dengue
La Dengue, definita anche "Febbre spaccaossa" per il dolore acuto che provoca, è arrivata in Italia: ecco quali sono i sintomi per riconoscerla.
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La febbre spaccaossa è arrivata in Italia
La Dengue, definita anche “Febbre spaccaossa" per il dolore acuto che provoca, è arrivata in Italia: secondo quanto riportato da “Corriere.it", infatti, al momento sono sei i casi autoctoni confermati ufficialmente dal Ministero della Salute nel nostro Paese: uno nel Lazio ed altri cinque in Lombardia, tutti segnalati nel mese di agosto. Tutti questi pazienti hanno contratto la malattia infettiva in Italia, trasmessa loro dal morso di una zanzara Aedes. Sono, invece, 79 i casi importanti: ossia di persone che hanno contratto la malattia dopo aver viaggiato in zone del mondo dove la Dengue è endemica.
Come si trasmette?
Quando parliamo di Dengue (o “Febbre spaccaossa) facciamo riferimento ad una malattia infettiva che risulta causata da quattro varianti dello stesso virus che si trasmettono attraverso la puntura di zanzare che a loro volta avevano punta una persona infetta. La zanzara più efficace nella trasmissione di questa malattia infettiva risulta essere la Aedes aegypti, esemplare tipico delle regioni tropicali, ma anche la zanzara tigre (già segnalata in tutta Europa e in Italia dal 1990). Non esiste, invece, la possibilità di contagio diretto tra esseri umani.
Quali sono i sintomi per riconoscerla?
I sintomi di questa malattia infettiva – come si legge su “Corriere.it" – compaiono a distanza di poco meno di una settimana dalla puntura e possono provocare febbre alta, forte dolore alla testa, dolori muscolari, mal di testa acuti, nausea e vomito. Nei casi estremi (solo l'1/5%) si possono presentare delle difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano che in rari casi può risultare fatale. In generale va sottolineato come la Dengue abbia un tasso di mortalità molto basso, circa l'1% che però sale al 40% se la malattia finisce per complicarsi nella sua forma emorragica. Inoltre, in oltre il 75% dei casi la malattia si presenta in forma asintomatica e, dunque, passa sostanzialmente inosservata. Tutto ciò accade tendenzialmente con la prima infezione, mentre nella seconda può anche scatenare delle pesanti reazioni immunitarie che possono poi determinare emorragie. Generalmente la diagnosi si effettua sulla base dei sintomi, ma può essere ancora più accurata mediante la ricerca del virus o di anticorpi specifici all'interno di campioni di sangue.
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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