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Mercoledì 13 Novembre
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La fondazione Gimbe lancia l’allarme: “L’epidemia non sta rallentando…”

I numeri degli ultimi monitoraggi della Fondazione Gimbe hanno confermato un preoccupante aumento di casi

La fondazione Gimbe lancia l’allarme: “L’epidemia non sta rallentando…”
Gli ultimi dati della Fondazione Gimbe sui contagi

Gimbe, la pandemia non accenna a rallentare: ecco i numeri degli ultimi monitoraggi

La Fondazione Gimbe, a seguito del monitoraggio effettuato nella settimana compresa tra il 14 e il 18 dicembre 2021, ha rilevato un aumento di nuovi casi e decessi da Covid 19 che si aggirerebbe intorno al 18%. Ne consegue che la pandemia non accenna a rallentare, bensì sta provocando l’aumento progressivo della pressione sugli ospedali rischiandone la temuta congestione, anche se la percentuale dei ricoverati in terapia intensiva e in area medica si è andata riducendo nelle ultime settimane rispettivamente dallo 0,47% allo 0,30% e dal 3,47 % al 2,41% nel periodo compreso fino al 14 dicembre.

I numeri

La causa di questi valori, a detta del presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, sarebbe da imputare all’incremento delle inoculazioni delle terze dosi di vaccino. Sebbene, Marco Tosti, direttore della stessa Fondazione, sottolinei come a destare maggiore preoccupazione sarebbe l’aumento, avvenuto nella settimana precedente, degli ingressi giornalmente registrati nelle terapie intensive, saliti da 59 a 70. In particolare, nella settimana compresa dall’8 al 14 dicembre si registrano contagi in aumento in quasi tutte le regioni italiane, fatta eccezione per il Molise, il Friuli e la provincia di Bolzano, e inoltre ben 26 province hanno superato i 250 casi su 100.000 abitanti. A fronte di ciò crescono anche i decessi registrati che nell’ultima settimana sarebbero 663.

Desta preoccupazione l’elevato numero dei non vaccinati

Non provoca invece apprensione la scorta dei vaccini mRNA Moderna e Pfizer, anche di fronte al numero dei nuovi vaccinati decisamente in ascesa nella settimana compresa tra il 6 e il 12 dicembre, con un incremento del 5,8%. A destare preoccupazione è invece l’elevato numero dei non vaccinati, in particolar modo per i soggetti con rischio elevato di ospedalizzazione, i quali sarebbero ancora intorno ai 6,4 milioni. Dall’analisi dei dati effettuata sulle dosi booster, l’Istituto Superiore della Sanità ha rilevato come la efficacia vaccinale tende a ridursi dopo 5 mesi dal completamento del ciclo ma, nelle persone che effettuano l’intero ciclo, si riducono anche, in modo drastico, le diagnosi da malattia grave e da decesso. CONTINUA A LEGGERE…

I casi di Omicron in Italia

Nonostante tutto la variante Omicron oggi desta maggiore ansia, diffusa in 69 Paesi, in Italia sono stati segnalati attualmente 27 casi. Il rischio della sua diffusione è molto alto perchè considerata maggiormente contagiosa rispetto alla Delta, pertanto in attesa di altri nuovi dati sull’efficacia dei vaccini su questa ultima variante, le informazioni pubblicate dal Pubblic Health England confermerebbero una risalita della copertura vaccinale a seguito della somministrazione della terza dose ma, l’OMS intanto, oltre a sollecitare una accelerazione delle vaccinazioni, suggerisce di applicare contestualmente tutte le altre misure di contenimento dell’epidemia in vista della imminente fase invernale.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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