La nota virologa Ilaria Capua avverte: “È urgente intervenire…”. Ha parlato in merito alla diffusione del vaiolo delle scimmie
Ilaria Capua, virologa e direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, è tornata a parlare del vaiolo delle scimmie. Ha pubblicato un tweet qualche ora dopo la decisione dell’Organizzazione mondiale della Sanità di dichiarare l’infezione “emergenza sanitaria internazionale”. Al momento in tutto il mondo sono stati confermati poco più di 16mila casi, di cui circa 400 in Italia. Vediamo di seguito cosa ha dichiarato la Capua.
Le parole della Capua
L’infezione da vaiolo delle scimmie secondo la Capua è all’inizio di un percorso di diffusione inatteso e preoccupante. È urgente intervenire, perché non andrà via da solo e i casi continueranno a crescere. Così ha scritto su Twitter la virologa. La Capua fa notare che serve una strategia condivisa perché “non si può affrontare un’emergenza del genere pensando di gestirsela ognuno a modo suo“, come riporta Fanpage.it.
La diffusione
Nell’epidemia la malattia si sta diffondendo in alcune comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, fa presente la Capua. Ora si sta cercando di capire come mai si diffonda all’interno di alcune comunità. Il virus ha come serbatoio i roditori, non le scimmie. Il virus circola quindi nelle popolazioni di roditori, in particolare dell’Africa subsahariana. Potrebbero però esserci serbatoi di vaiolo delle scimmie anche fra i roditori europei.
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Rischio salto di specie?
Qualche settimana fa, la Capua è intervenuta nella trasmissione ‘In Onda’ su La7 spiegando che si corre un rischio che è quello che questo virus dalle persone faccia un salto di specie nei roditori che sono i veri serbatoi del virus. Ci sono persone che hanno il vaiolo delle scimmie e magari non vogliono che si sappia e così non denunciano le lesioni e la situazione clinica che stanno passando. Il rischio è quello di gestire male le lesioni, gettando nell’immondizia garze e cerotti usati per medicare le ferite. Se i rifiuti vengono a contatto con i roditori può esserci un salto di specie.
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