La situazione epidemiologica nel Regno Unito torna a farsi preoccupante
Ieri sono stati quasi 50.000 i nuovi positivi da COVID-19 mentre le persone decedute, circa 200, hanno fatto segnare un nuovo picco dallo scorso marzo. Il dato, al netto dei riconteggi relativi ai giorni precedenti, piuttosto usuali nei primi giorni post week end, ha destato un nuovo allarme. Nonostante, al momento, la situazione dei nosocomi britannici rimanga ancora sotto il livello di guardia, il “liberi tutti” dello scorso 19 luglio fortemente voluto dal Governo inglese, è tornato sul banco degli imputati. A preoccupare fortemente è il prossimo arrivo della stagione invernale che, accompagnata da un brusco rallentamento della campagna vaccinale e da alcuni intoppi strutturali nel sistema sanitario nazionale, fanno temere in un percorso piuttosto impegnativo nei mesi a venire. A peggiorare la situazione è l’arrivo di una nuova sotto variante del COVID-19 che potrebbe appesantire ulteriormente la situazione. Da leggere anche Green Pass, si lavora alla modifica delle regole in Europa
La situazione attuale
Nonostante la recente impennata di nuovi positivi, l’impatto epidemiologico è ancora sotto controllo. Il Premier Johnson, in una recente esternazione, non ha drammatizzato la situazione pur valutando negativamente il rallentamento della campagna vaccinale ed auspicandone una nuova ripresa che porterebbe ad immunizzare anche quel 20% di incerti che ancora resistono nel Regno Unito. La situazione ospedaliera, ribadisce Johnson, è ancora nella norma e, nonostante una crescente attenzione da parte delle autorità, al momento, non sono previste restrizioni di sorta per limitare il contagio.
Le differenti posizioni politiche in Gran Bretagna
Le rassicurazioni dell’esecutivo britannico sembrano aver attenuato le preoccupazioni dell’opinione pubblica che è, in buona parte, contraria alle limitazioni delle libertà personali ed all’utilizzo delle mascherine. Di differente avviso, naturalmente, i detrattori del Governo Johnson che , per voce di Antony Costello (ex esponente britannico dell’OMS), parlano di un Regno Unito ai vertici nella classifica per rapporto tra contagi e popolazione nonostante un numero di decessi ancora contenuto soprattutto se paragonato a quanto sta accadendo in Russia che sta per entrare in una nuova fase di lockdown. La recrudescenza dei contagi, in ogni caso, sta interessando significativamente anche altre aree dell’Est Europa (come la Lettonia), ma non risparmia neppure Paesi più scrupolosi come la Francia. CONTINUA A LEGGERE…
La nuova variante AY4.2
Intanto una nuova variante del ceppo originario sta facendo capolino. Si tratte della AY4.2 che è stata già tracciata in Israele (in un ragazzino di undici anni proveniente dalla Moldavia) e nel Regno Unito. La nuova evoluzione virale sembra è essere maggiormente trasmissibile rispetto alla variante Delta, ma il potenziale impatto della nuova Omega (il nuovo nome scientifico attribuito alla AY4.2) non è ancora noto e la comunità scientifica si sta attivando per approfondire maggiormente gli studi in merito.
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