La ricetta elettronica diventa definitiva, ecco quali sono i vantaggi per i medici e per i pazienti
La ricetta elettronica sarà un grande vantaggio per i pazienti cronici che hanno necessità di prescrizioni frequenti: ecco come funziona
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Finalmente la ricetta elettronica è diventata strutturale: i pazienti cronici non dovranno più recarsi frequentemente dal medico per le prescrizioni
La notizia circolava da giorni ma adesso è diventata ufficiale dopo la decisione da parte del Ministero della Salute di rendere strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che bianca. Dopo un periodo di sperimentazione e un lungo periodo di proroghe, si è deciso di rendere strutturale la ricetta elettronica anche per semplificare il lavoro dei medici e dei pazienti che non avranno più la necessità di doversi recare presso lo studio medico per la prescrizione di un farmaco.
I vantaggi per i pazienti che soffrono di malattie croniche
Addirittura, per i pazienti cronici, la ricetta elettronica avrà la validità un anno e permetterà di fare una scorta di farmaci per almeno un mese tenuto conto delle indicazioni del medico curante. Si tratta di una vera e propria svolta epocale che consentirà soprattutto ai pazienti cronici di avere un doppio vantaggio, e cioè quello di non dover andare più volte dal medico per ritirare la ricetta e di non dover andare più volte in farmacia per ritirare il farmaco.
Verrà semplificato il lavoro del medico
Tra l'altro il paziente tipico che soffre di malattie croniche è anziano e ha molta difficoltà a spostarsi. Con questa misura semplificativa si darà modo di alleggerire anche il carico di lavoro dei medici di famiglia. Il disegno di legge nuovo che è stato appena approvato ha introdotto anche una nuova disciplina che consentirà di fronteggiare al meglio eventuali carenze di medicinali modificando l'attuale legge che rende meno facile sapere quando un farmaco è carente o quando vi è difficoltà di approvvigionamento. CONTINUA A LEGGERE..
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Le nuove norme che regolano la carenza dei farmaci
Secondo la nuova normativa le aziende che producono medicinali dovranno darne comunicazione all'Aifa (nel caso di un'eventuale carenza) entro due mesi e non più quattro. Si è anche stabilito, qualora vi fosse interruzione temporanea definitiva della commercializzazione di un farmaco, che questa interruzione deve riguardare le singole confezioni dei medicinali. In questo modo i medici potranno valutare in tempo quale terapia prescrivere evitando di prescrivere farmaci che non si possono trovare in farmacia.
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