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La rimozione delle ovaie potrebbe avere un impatto negativo sul cervello: i risultati di una ricerca

I ricercatori hanno notato che le partecipanti con PBO prima dei 40 anni hanno registrato una inferiore integrità della sostanza bianca in più regioni del cervello

La rimozione delle ovaie potrebbe avere un impatto negativo sul cervello: i risultati di una ricerca
Foto Pixabay.com

L’Ovariectomia precoce potrebbe essere associato a importanti disturbi cognitivi e problemi neurologici

La rimozione precoce delle ovaie, soprattutto prima dei 40 anni, potrebbe avere un impatto significativo sulla salute del cervello delle donne, come ha confermato un recente studio. I ricercatori hanno scoperto che le donne che si sottopongono a ovariectomia prima della menopausa correrebbero un rischio maggiore di una ridotta integrità della materia bianca nel cervello con l’avanzare dell’età. L’integrità della sostanza bianca si riferisce alla condizione e alla funzionalità della sostanza bianca, ovvero le fibre nervose o gli assoni nel cervello. La riduzione dell’integrità della sostanza bianca si osserva tipicamente con l’invecchiamento e nelle persone affette da patologie come la sclerosi e l’ictus. È anche associato a disturbi cognitivi e vari problemi neurologici.

La spiegazione degli scienziati

“Sappiamo che l’asportazione di entrambe le ovaie prima della menopausa naturale – ha spiegato in una intervista l’autrice dello studio, Michelle Mielke dell’Università di Los Angeles – provoca una brusca disfunzione endocrina, che aumenta il rischio di deterioramento cognitivo e demenza. Ma sono stati condotti pochi studi di neuroimaging per comprendere meglio i meccanismi sottostanti”, L’equipe di scienziati che ha portato avanti questo studio è arrivato ai risultati dopo aver analizzato i dati del Mayo Clinic Study of Aging, che includeva donne sopra i 50 anni e ha utilizzato l’imaging del tensore di diffusione, una tecnica di risonanza magnetica che misura la sostanza bianca del cervello.

Come è stata condotta la ricerca

Lo studio ha incluso 22 partecipanti che si sono sottoposte a ovariectomia bilaterale in premenopausa (PBO), ovvero la rimozione di entrambe le ovaie, prima dei 40 anni, 43 partecipanti che avevano avuto PBO tra i 40 e i 45 anni, 39 partecipanti che avevano avuto PBO tra i 46 e i 49 anni e 907 partecipanti che non avevano PBO prima dei 50 anni. I ricercatori hanno notato che le partecipanti con PBO prima dei 40 anni hanno registrato una inferiore integrità della sostanza bianca in più regioni del cervello. Sebbene ci fossero tendenze simili in entrambi gli altri gruppi, molti dei risultati non sono risultati statisticamente significativi.

Serviranno nuove ricerche per avere ulteriori certezze

Poiché circa l’80% dei partecipanti aveva una storia di terapia sostitutiva con estrogeni dopo ovariectomia, i ricercatori non sono stati in grado di valutare se l’uso della terapia sostitutiva con estrogeni dopo PBO abbia inciso sull’integrità della sostanza bianca. Gli scienziati però hanno chiarito che serviranno ulteriori studi per capire come i cambiamenti della sostanza bianca siano associati al deterioramento cognitivo.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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