La sindrome dell’intestino irritabile
Molti italiani soffrono della sindrome dell’intestino irritabile. Di cosa si tratta? Impropriamente è stata chiamata anche colite. Spesso è stata identificata come una conseguenza dello stress. Nuovi studi però hanno evidenziato che è legata a uno stato di leggera infiammazione, in vicinanza delle terminazioni dei nervi che controllano le funzioni intestinali. La sindrome dell’intestino irritabile è collegata ad alterazioni della motilità, gli spasmi. Questi stimoli negli individui normali non causano alcun disturbo, nelle persone che soffrono di questa patologia, invece, si verificano sensazioni di fastidio o dolore e irregolarità intestinali.
Da cosa è causata
Alcune ricerche scientifiche recenti spiegano che la sindrome può essere causatda da un’alterazione della flora batterica e della permeabilità intestinale. I batteri possono scatenare una reazione infiammatoria. A scatenare questa situazione possono essere stress, infezioni intestinali, uso di antibiotici. L’infiammazione può causare dolore o fastidio, ma ancheirregolarità e gonfiore. L’irritazione intestinale può essere aggravata o causata da fattori emozionali come ad esempio un forte stress o ansia e depressione.
I sintomi tipici e la diagnosi
I sintomi tipici fastidio, dolore e gonfiore all’addome, funzionalità intestinale alterata con diarrea o stitichezza. Questi sintomi si aggravano dopo i pasti e si alleviano dopo l’evacuazione. Quando il paziente riferisce i sintomi, i medici fanno la diagnosi. Alcuni sintomi della sindrome dell’intestino irritabile sono comuni anche ad altre malattie come ad esempio diverticolosi, intolleranza al lattosio, celiachia, tumore del colon, malattie infiammatorie intestinali. Per evitare dubbi si possono eseguire indagini più approfondite.
Le cure indicate
La terapia efficace per curare la sindrome dell’intestino irritabile non è unica e dipende molto dai sintomi del paziente e dai fattori che lihanno scatenati. Per riequilibrare la flora intestinale si possono usare probiotici e specifici antibiotici come la rifaximina che agiscono solo a livello intestinale senza effetti sul resto dell’organismo. Gli antinfiammatori intestinali come la mesalazina sono utili quando si hanno evacuazioni frequenti. In caso di diarrea frequente si possono usare farmaci antidiarroici. Se il problema è legato alla stitichezza si possono usare lassativi. Ansiolitici e antidepressivi sono utili in caso di disturbi dell’umore.
I consigli degli esperti
Chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile spesso è intollerante al lattosio e quindi può essere utile eliminare i cibi dove è contenuto. Chi è allergico al nichel, dovrebbe evitare alcuni cibi e di indossare collane o catenine dove è contenuto. Frutta e della verdura possono causare irritazioni in un intestino che già ha problemi. Meglio quindi centrifugare frutta e verdura o limitarne il consumo. Non mangiare la frutta a fine pasto perché fermenta e aumenta il gonfiore, come legumi e ortaggi. Effettuare una regolare attività fisica per ridurre i livelli d’ansia e stimolare la funzione intestinale.
(Fonte: Corriere)
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