Covid-19, la situazione epidemiologica migliora in Italia
Dopo alcune settimane vissute all’insegna di un incremento significativo dei contagi, dovuto soprattutto alla diffusione della variante Omicron – con conseguente aumento della pressione sul sistema sanitario nazionale – in questi ultimi giorni in Italia stiamo assistendo ad un netto miglioramento della situazione epidemiologica che sta portando il Governo Draghi ad alleggerire le restrizioni in atto. Chiaramente, l’esecutivo continua a mantenere fede al principio della progressività e, dunque, ogni misura messa in atto si realizzerà tenendo in considerazione l’andamento della curva dei contagi. In tal senso, a partire da venerdì 11 febbraio è entrata in vigore la nuova ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza con la quale si è stabilito lo stop all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto anche in zona rossa fino al 31 marzo (ognuno di noi, però, dovrà sempre portare con sé i dispositivi di protezione individuale in modo da indossarli nel caso in cui dovessero verificarsi degli assembramenti. CORONAVIRUS, I 3 SINTOMI CHE DISTINGUONO LA VARIANTE OMICRON DAL RAFFREDDORE
La terza dose perde efficacia dopo 3 mesi
Anche la terza dose del vaccino con il passare del tempo perde efficacia: come riportato da “Repubblica.it”, tale evidenza era stata notata già in Israele che è già arrivata alla quarta iniezione per gli over 60. La conferma è giunta anche dagli Stati Uniti: dopo 4 mesi dalla somministrazione anche la terza dose inizia a “zoppicare”. A questo punto, però, è importante far riferimento ai numeri per rendersi conto che la situazione non è di certo preoccupante: secondo quanto calcolato dai Centers for Disease Control Statunitensi, la protezione cala al 91% se la terza dose è stata fatta entro i due mesi e al 78% se sono passati quattro mesi.
Rasi: “Non è il momento di pensare alla quarta dose per tutti”
A questo punto viene da chiedersi se di fronte a questi dati ci si stia avvicinando a grandi passi verso una quarta dose di vaccino per tutti. La risposta a questa domanda ci viene fornita da Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali e consigliere del Commissario straordinario Figliuolo, il quale – in un intervista rilasciata a “La Repubblica” – ha sottolineato che al momento non è il caso di pensare ad una quarta dose per tutti se non compariranno nuove varianti: “Tra guariti e vaccinati in questo momento abbiamo una grossa quota di popolazione protetta. Non è il momento di pensare alla quarta dose per tutti”. Nella pagina successiva potrete leggere l’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile.
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Coronavirus, dati aggiornati in Italia al 13 febbraio 2022
Sulla base dei dati diffusi dalla Protezione Civile nella giornata di oggi, domenica 13 febbraio 2022, in Italia i casi di persone attualmente contagiate da Coronavirus risultano essere 1.638.673. Le persone decedute dall’inizio dell’epidemia sono 151.015 (+191 rispetto a ieri), mentre i guariti/dimessi 10.315.987 (+109.095). Le persone ricoverate in terapia intensiva, invece, risultano essere 1.190 (-33). In generale, il totale dei casi è di +12.105.675 (+51.959 rispetto a ieri).
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.