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La variante Delta ha una carica virale da record: ecco cosa si è scoperto

Coronavirus, la variante Delta è molto più contagiosa rispetto a quella inglese ed "esplode" prima: lo studio

La variante Delta ha una carica virale da record: ecco cosa si è scoperto
La variante Delta ha una carica virale da record: ecco cosa si è scoperto - Foto Pixabay

Coronavirus, continua a diffondersi la variante Delta

L’ormai nota variante Delta corre assai velocemente in tutto il pianeta. Il nuovo ceppo indiano, infatti, sta dilagando ovunque ed anche il nostro Paese sta toccando con mano la straordinaria diffusività del virus che mostra un indice di contagiosità superiore del 40% 60% rispetto alla variante Alfa di ceppo inglese. I ritmi esponenziali di trasmissibilità virale hanno colpito la comunità medico scientifica in modo assai rilevante. Uno studio promosso dai ricercatori cinesi del Centro provinciale di Guangdong che hanno esaminato il primo focolaio di variante Delta in territorio cinese, ha svelato alcuni dettagli inquietanti che hanno catturato l’attenzione delle autorità sanitarie e politiche di tutto il mondo. Leggi anche Green Pass, il Cts ha espresso il suo parere in merito: ‘Sì all’obbligo anche per i ristoranti al chiuso’

Lo studio di Guangdong: una carica virale record

Lo studio cinese, partendo dalla valutazione dei primi casi di variante Delta, ha individuato ben 167 infezioni secondarie rispetto al caso zero rilevato in territorio cinese. Sulla base del tracciamento e della successiva analisi dei tamponi molecolari, inoltre, è emersa una carica virale rilevata superiore di 1260 volte rispetto a quella individuata nella prima fase epidemica del virus. La carica virale altissima della variante Delta, inoltre, si associa ad una maggiore capacità di replicazione patogena che si traduce in una contagiosità superiore fin dalle prime fasi della malattia. Leggi anche Coronavirus, in Sardegna il 90% dei casi è variante Delta: nuovo focolaio dopo Euro 2020, ecco dove

La variante Delta “esplode” in soli 4 giorni

Secondo quanto evidenziato dagli studi medici effettuati in relazione alla prima fase pandemica del 2020, il tempo medio tra il contagio effettivo e la conferma molecolare, era di circa sei giorni.Lo studio cinese ha rilevato, invece, un tempo di infezione ridotto per la variante Delta alla quale basterebbero soltanto 4 giorni per esplodere. In base a tali informazioni, quindi, è possibile affermare che il tempo di latenza virale (ossia quello che intercorre tra il contagio e la massima diffusività conseguenza della replicazione del virus) è assai più contenuto. Lo studio cinese ha consentito di immagazzinare dati importanti circa la capacità di trasmissione virale del COVID. Leggi anche Terza dose Pfizer, ecco la lista dei soggetti con priorità

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Necessario intervenire immediatamente

Poiché quasi la metà delle rilevazioni di trasmissione sono state accertate in soggetti asintomatici (quando cioè è pressoché impossibile rilevare i segni della malattia) appare essenziale intervenire immediatamente per spezzare tempestivamente la catena di contagio. Per questo motivo l’Esecutivo del nostro Paese è impegnato in una revisione delle misure cautelari da adottare (dalle zone di colore alle limitazioni essenziali da porre in essere).

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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