Il Dottor Fabrizio Montarsi spiega tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova temibile “zanzara giapponese” (Aedes japonicus)
Allerta zanzara giapponese in Italia: questo animale, proveniente dall’Oriente e che sta proliferando nel nostro Paese, ha attirato l’attenzione degli esperti. É soprattutto la sua puntura a preoccupare i biologi, date le caratteristiche diverse rispetto alla zanzara tigre. Fabrizio Montarsi, biologo del Laboratorio Entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, ha fatto chiarezza su quest’insetto, spiegando ad Adnkronos Salute cosa c’è da temere e perché bisogna fare attenzione alla Aedes japonicus.
I pericoli della zanzara giapponese
“La zanzara giapponese – spiega lo scienziato – è un bel zanzarone nero, più grande della tigre, che si vede molto bene e ad alcune persone la puntura può dare grossi pomfi. Questo anche perché nel nostro Paese non siamo abituati e, come accade con i nuovi patogeni, anche con le nuove zanzare si possono avere reazioni più aggressive. Oggi è stabilmente nel Nord Italia ed è entrata in Friuli-Venezia Giulia arrivando dall’Austria e dalla Slovenia. Ma non è scesa oltre l’area montana e pedemontana perché non è riuscita a prevalere nella competizione con la nostra tigre”. Gli italiani che vivono al Centro-Sud dunque, hanno poco da temere (per ora) ma il Dott. Montarsi spiega che si tratta di una delle tante consegueze negative del cambio climatico.
Altri dettagli sulla zanzara giapponese
L’Aedes japonicus è considerata la terza specie più invasiva tra le zanzare (nella top 100 tra gli animali invasivi al mondo): si tratta, stando ai dati degli esperti, di un insetto in grado di deporre le uova anche al freddo e che punge tendenzialmente le gambe delle persone. Al contrario delle zanzare “classiche” quella giapponese è presente in Paesi europei dal clima ben più rigido di quello italiano, come Svizzera, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria.
Il rischio malattie
“Sono in corso degli studi – conclude Montarsi – a cui partecipiamo anche noi dell’Izs delle Venezie, per valutare se questa specie invasiva può trasmettere la febbre Dengue o Chikungunya, che già sono veicolate dalla nostra Tigre. Al momento non ci sono certezze, solo ipotesi, e per questo stiamo cercando di approfondire questo aspetto“.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.