
Tutto ciò che c’è da sapere sulla labirintite, tra le patologie più fastidiose esistenti
La labirintite è un’infiammazione dell’orecchio interno che colpisce il labirinto, una struttura responsabile dell’equilibrio e dell’udito. Si manifesta principalmente con vertigini intense e improvvise, spesso accompagnate da nausea e disturbi dell’udito. Questa condizione può insorgere a qualsiasi età, ma è più comune tra i 30 e i 60 anni e colpisce maggiormente le donne. L’infiammazione può essere causata da infezioni virali o batteriche, rendendo necessaria un’adeguata diagnosi per un trattamento efficace. Ecco quali sono i sintomi tipici di questa patologia, come riportato da Humanitas.it.
Le possibili cause della labirintite
La labirintite può avere diverse origini, tra cui infezioni virali, batteriche o problemi vascolari. Un’infezione virale, come l’influenza o il raffreddore, può infiammare l’orecchio interno, alterando l’equilibrio. Anche un’otite media trascurata può estendersi al labirinto, causando questa condizione, soprattutto nei soggetti diabetici. Fattori vascolari, come spasmi o infarti dei vasi sanguigni dell’orecchio interno, possono contribuire alla comparsa della patologia. È importante trattare tempestivamente le infezioni dell’orecchio per ridurre il rischio di sviluppare questa problematica.
I sintomi della labirintite
Il sintomo più evidente della labirintite è la vertigine, che può essere così intensa da compromettere attività quotidiane come la guida o il lavoro. A questa sensazione di instabilità si aggiungono spesso acufeni, dolore auricolare, nausea, vomito e, in alcuni casi, febbre. Alcuni pazienti sperimentano addirittura anche eccessiva salivazione e alterazioni dell’umore. La sintomatologia tende ad avere un esordio improvviso e può peggiorare con movimenti bruschi della testa. Se non trattata la labirintite può portare a complicazioni più serie, rendendo fondamentale una diagnosi precoce.
Trattamenti e rimedi per la labirintite
Il trattamento della labirintite dipende dalla causa scatenante e può includere antibiotici, corticosteroidi, antistaminici e antidolorifici. In alcuni casi, vengono prescritti esercizi specifici per ridurre le vertigini e migliorare l’equilibrio. La maggior parte dei pazienti riscontra un miglioramento entro tre settimane, con una guarigione completa in uno o due mesi. Durante gli attacchi è consigliato evitare movimenti improvvisi, ridurre l’uso di schermi luminosi e riposare in ambienti poco illuminati per limitare i sintomi.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.