L'allarme del mondo della medicina: "Mancano i farmaci generici e la situazione potrebbe..."
Il quadro desolante scaturisce dal recente studio annuale dell’Osservatorio Nomisma sul "Sistema dei farmaci generici in Italia”
Il forte incremento dei costi rischia di mettere in ginocchio le filiere: le soluzioni studiate dal governo
Il sistema produttivo dei farmaci generici in Europa rischia il collasso e potrebbe non garantire in futuro una produzione sufficiente a soddisfare la domanda. Gli alti costi produttivi dovuti soprattutto all'aumento dei costi di trasporti, energia e materie prime hanno determinato una forte carenza strutturale di medicinali. E' questo il quadro desolante (e preoccupante) che scaturisce dal recente studio annuale dell’Osservatorio Nomisma sul “Sistema dei farmaci generici in Italia” che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento.
Gli aumenti esponenziali dei costi
Secondo quanto emerso dall'istantanea diffusa da Nomisma, la quota di produzione globale di principi attivi in Europa ha fatto registrare una decisa flessione passando dal 53% del 2000 all’attuale 25%. La maggior parte dei principi attivi (circa il 56% del fabbisogno globale) provengono da Cina ed India mentre i costi di trasporto hanno fatto registrare un balzo che ha scavalcato anche il +500%, mentre i costi della materia prima sono aumentati tra il 50% e il 160%. A questi aumenti già preoccupanti di per sé, vanno anche aggiunti i costi del packaging cresciuti tra il 20% e il 33% e i costi energetici aumentati tra il +65% del gas e il +30% dell'elettricità.
Le imprese hanno assorbito l'aumento dei costi
Si tratta di numeri che stanno seriamente mandando in crisi le lunghe catene di approvvigionamento gravate anche dalla dipendenza fisiologica da un’unica fonte o area geografica. Al momento sono le imprese che hanno assorbito quasi completamente, a loro dire, l'aumento dei costi, riducendo i propri margini di guadagno. L'attuale situazione sta causando una quasi cronica carenza di farmaci su diversi mercati europei anche per via dell'uscita di scena di alcuni operatori dal mercato.
I dati che preoccupano la medicina
I dati attuali sono molto preoccupanti basta pensare che negli ultimi 10 anni sono spariti dal mercato oltre un quarto dei farmaci equivalenti e un terzo degli antibiotici, oltre al 40% dei farmaci oncologici. Alcuni antibiotici e farmaci antitumorali hanno visto ridursi drasticamente il numero dei fornitori, sceso da 10 a 3 e da 18 a 2. Per ovviare a questa drammatica situazione, il MIMIT, a fine luglio 2023 ha aperto un bando con una dotazione di 391,8 milioni di euro dai fondi PNRR per la stipula di “Contratti di sviluppo” a beneficio delle filiere produttive strategiche. Uno degli obiettivi da centrare in futuro sarà quello di arrestare l’emorragia di fornitori individuando una soglia critica di prezzo per rendere l'industria farmaceutica sostenibile.
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