L’elisir di lunga vita sarebbe contenuto nell’uva. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati
Il corpo umano con il passare degli anni invecchia. Molti ricorrono ad un’alimentazione sana e a uno stile di vita salutare per cercare di invecchiare di meno. Ad aiutare chi vorrebbe allungarsi la vita ora ci hanno pensato gli scienziati, che hanno scoperto qualcosa di interessante nell’uva. In particolare in un estratto ottenuto dai semi dell’uva. Vediamo di seguito di cosa si tratta. La ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista Nature Metabolism.
Lo studio
I ricercatori dello Shanghai Institute of Nutrition and Health (Sinh) dell’Accademia cinese delle scienze hanno analizzato la procianidina C1. Si tratta di una sostanza polifenolica che potrebbe ritardare o prevenire le malattie associate all’età e quindi all’invecchiamento. L’estratto potrebbe uccidere selettivamente le cellule senescenti. Lo studio per ora è stato effettuato sui topi, come riporta Adnkronos.com. Questo aprirebbe la strada verso un possibile futuro farmaco in grado di allungare la vita.
La scoperta
La scoperta è dovuta ad un gruppo di ricercatori cinesi, che sono gli autori di uno studio sui topi pubblicato su ‘Nature Metabolism‘. La causa principale delle patologie legate all’invecchiamento è legata alle cellule senescenti. Secondo alcuni studi condotti negli ultimi anni, l’eliminazione di queste cellule nei topi può rallentarne l’invecchiamento precoce e prolungarne quindi la sopravvivenza. Bisognerà fare ulteriori studi anche sull’uomo per comprendere i benefici.
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La sostanza scoperta
I ricercatori hanno analizzato una serie di prodotti naturali. L’estratto polifenolico di semi d’uva ha effetti sulle cellule senescenti nei topi. La sostanza infatti potrebbe uccidere le cellule vecchie in diversi organi e tessuti, migliorando quindi la funzione fisiologica ed allungare la vita a questi animali. L’efficacia e la sicurezza dell’estratto nell’eliminazione delle cellule senescenti dei topi è stata verificata da ulteriori esperimenti. Ora bisogna passare a studi sull’uomo e sulla possiiblità di mettere a punto un nuovo farmaco capace di avere lo stesso effetto nei tessuti umani.
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